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Numero 54 febbraio 2017

 
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Gruppo nazionale giovani per lo studio del benessere soggettivo
Dopo il meeting nazionale SIPS che si è tenuto a Genova nei giorni 17 e 18 novembre 2016 è nato un gruppo di studio costituito da giovani soci.
Nel fanno parte: tre laureati in psicologia, Paolo Santoro, Furio Perini, Luana Gilio rispettivamente della Delegazioni SIPS Veneto, Friuli Venezia Giulia e Basilicata; due infermiere, Giulia Guidi e Chiara Bicchi entrambe iscritte nelle Delegazione Toscana; due medici, Gloria Bocci e Sergio Ardis (in rappresentanza del Direttivo), anche loro iscritti negli elenchi dei soci toscani; Marcello Pacitti, che attualmente è in Scozia (Delegazione Estera) per un M.Sc. in sostenibilità. 

 
Il gruppo si è dato lo scopo di acquisire conoscenza sul benessere soggettivo impegnandosi a tenersi aggiornato sull’argomento mediante la lettura della letteratura scientifica internazionale. Ogni mese il gruppo si riunirà per due ore mediante Skype call per discutere la letteratura scientifica scelta il mese precedente e grazie alla newsletter comunicheranno ai soci il loro lavoro. Cominciamo subito di seguito!

Il benessere soggettivo dal mondo accademico alle scelte politiche

La sfida per il mondo accademico oggi è riuscire a far passare le evidenze prodotte dalla ricerca scientifica all’interno dei processi decisionali (Davies, H.T.O, et al. 2015). Nel caso del benessere soggettivo questa difficoltà è ancora maggiore in quanto i metodi di misurazioni di questo costrutto sono innovativi rispetto alle misure oggettive del passato.
Durante la sua prima sessione di lavoro il Gruppo Nazionale Giovani per lo Studio del Benessere Soggettivo ha discusso un recente articolo di Adler e Seligman (2016) che fornisce una sintesi delle teorie, delle misurazioni e delle raccomandazioni per i policy-maker che indirizzano all’uso delle evidenze sul benessere soggettivo per la programmazione. L’articolo è una disamina molto ampia delle conoscenze su questo argomento che sarebbe poco utile tentare di riassumere in questa sede. Riporto alcuni aspetti che hanno suscitato nel Gruppo particolare interesse ed hanno stimolato la discussione.
L’analisi dei differenti metodi di misurazione statistica del benessere soggettivo di una popolazione parte da misurazioni più “tradizionali” come per esempio la soddisfazione per la vita, per poi presentare metodi più “innovativi”, come l’analisi dei contenuti prodotti sui social media. Questi contenuti compongono il cosiddetto Big Data e si tratta di informazioni prodotte quotidianamente da centinaia di milioni di utenti. L’analisi dell’uso di alcune parole come “felicità”, “emozionato” e “sorriso” riescono a fornire, mediante analisi statistica, le emozioni sperimentate da un campione molto grande e che può essere localizzato sia nel tempo che nello spazio.
Un altro aspetto che ha incuriosito il Gruppo è la possibilità di monetizzare alcune componenti del benessere soggettivo. Come esempio, Adler e Seligman riportano studi sulle relazioni economiche tra la perdita di lavoro e la perdita di benessere. Il reddito procapite (PPIL) influisce sul benessere in modo positivo. Quindi la perdita di reddito derivante dalla disoccupazione comporta anche una perdita di benessere soggettivo. Tuttavia, si è osservato che tale perdita va oltre l’ammontare della mera perdita economica, in quanto questo influisce negativamente anche sullo status sociale, l’autostima ed anche sul benessere degli altri componenti della famiglia. 
Secondo il Gruppo la parte più importante dell’articolo è rappresentata dalle raccomandazioni sull’uso del benessere soggettivo nelle programmazione pubblica. Tali raccomandazioni possono essere riferite alle teorie del benessere di Seligman basate sul modello PERMA (Positive emotions, Engagement, positive Relationships, Meaning e Achievement). 
La promozione di relazioni positive può essere realizzata con la pianificazione di spazi urbanistici che favoriscono l’incontro e il buon vicinato, che facilitano le interazioni prevenendo la solitudine. Inoltre, gli autori riportano il volontariato come uno strumento per favorire le interazioni sociali positive. Infatti, sono citati studi che dimostrano che il volontariato agisce positivamente sulla felicità, l’autostima, il senso di controllo, la soddisfazione per la vita e la salute fisica. Le organizzazioni governative possono favorire con leggi e fondi la nascita e crescita del volontariato, agendo così anche sul benessere della popolazione.
I centri di socializzazione o centri giovani sono luoghi di aggregazione di sociale che possono favorire le relazioni e quindi il benessere, in particolare negli adolescenti e nelle persone anziane.
La promozione di significato ed obiettivi sono la seconda raccomandazione per i policy-maker. Un’importante sorgente di significato è data dall’ambiente culturale in cui l’individuo vive. Oggi i mass-media sono elemento chiave nella definizione della cultura dei singoli. Per esempio esistono evidenze sugli effetti positivi che i programmi televisivi “educativi” possono avere sul benessere sociale dei bambini. In questo senso, la televisione pubblica può svolgere un ruolo importante trasmettendo programmi educativi e formativi. Una fonte di significato per esempio per le persone disoccupate è rappresentato dai lavori socialmente utili, che possono rappresentare una forma di reddito alternativo, oltre a restituire senso positivo alla vita di questi soggetti.
La promozione di autonomia è il terzo obiettivo che viene proposto. Questa può essere favorita indirettamente in due modi: in primo luogo attraverso la creazione di politiche che possano favorire maggiori opportunità di scelta per le persone, nei vari domini della loro vita e, in secondo luogo, rimuovendo le barriere legali non necessarie, oltre a tutte le limitazioni nei luoghi di vita quotidiana degli individui.
L’ultima raccomandazione riguarda “l’educazione positiva” che è un cavallo di battaglia dei due autori che sperimentando nel Bhutan hanno ottenuto evidenze di efficacia che vanno oltre ogni aspettativa.

I soci SIPS possono svolgere un ruolo importante nel trasferimento delle evidenze dal mondo accademico alla programmazione. Infatti i tanti soci che lavorano come tecnici della promozione della salute in vari ambiti (sanità, scuola, urbanistica, ecc.) possono trasmettere ai politici e agli amministratori con cui si relazionano a vario titolo le evidenze contenute in questo articolo. Per questo il gruppo ha deciso di invitare tutti i soci alla lettura.


Bibliografia
Adler A, Seligman M E P. (2016). Using wellbeing for public policy: Theory, measurement, and recommendations. International Journal of Wellbeing, 6(1), 1-35. doi:10.5502/ijw.v6i1.1

Davies, H.T.O., Powell, A.E., Nutley, S.M., 2015. Mobilising knowledge to improve UK health care: learning from other countries and other sectors - a multimethod mapping study. Health Services and Delivery Research, 27 (3).


Marcello Pacitti - Gruppo nazionale giovani per lo studio sul benessere soggettivo

Amici, famiglia e benessere

Le relazioni sociali rappresentano uno dei determinanti che influisce in maniera significativa sul benessere soggettivo. Il report “La soddisfazione dei cittadini per le condizioni di vita” (Istat, 2016)  riporta informazioni anche su questo determinante di benessere. In Italia il livello di soddisfazione sulle relazioni familiari e sulle relazioni con amici, risulta elevato. La quota delle persone che afferma di essere soddisfatta delle le relazioni familiari è molto alta, il 90%, altrettanto appagata si dichiara per le relazioni amicali, l’ 82,8%. Queste percentuali sono state ottenute e confermate anche dai dati relativi all’indicatore della qualità della rete di sostegno sociale riportati dall’OECD Better Life Index, che ha individuato attraverso un indice il grado di benessere riscontrato nei vari determinanti dei diversi Paesi. Per quanto riguarda la relazione sociale, possiamo rilevare che in Italia il 90% afferma di essere soddisfatto della propria rete sociale. I risultati complessivi rilevati su questo indicatore da tutti i Paesi sono elevati, infatti, la percentuale più alta viene riscontrata in Nuova Zelanda (98,6%) ed invece quella più bassa in Ungheria (82,2%).
Tutti questi dati sono importanti perché ci fanno capire che gli italiani, come gli abitanti degli altri paesi, si sentono soddisfatti del supporto sociale che possiedono. Un buon inserimento in un gruppo garantisce una maggiore capacità di affrontare le sfide dell’ambiente e quindi di sopravvivere, farne parte ci fa sentire felici, sereni.
Una rete sociale (insieme di relazioni esistenti tra persone) forte e solidale fornisce alla persona supporto psicologico, inserimento all’interno della comunità e nell’ambito lavorativo, con un impatto positivo sul proprio stato di salute, sulla componente economica, ecc. Ciascuno di noi si sente felice nell’avere accanto qualcuno su cui poter contare e far riferimento in qualsiasi momento. Una relazione è gratuita, reciproca ed ha un valore perché soddisfa l’esigenza dell’uomo, la sua socialità. Le relazioni ricche incidono notevolmente su tutte le sfere del nostro essere e apparire; determinano il grado di soddisfazione o insoddisfazione, sia nella vita privata che in quella professionale, l’importanza del senso di appartenenza, del poter condividere e comunicare con gli altri ci porta ad essere felici, ad un senso di benessere. Alla base delle relazioni vi è anche la comunicazione, non solo quella verbale, ma soprattutto quella non verbale, che spesso accompagna la parola, ma che a volte può andare a sostituirla. In un rapporto con altri individui ciascuno di noi deve cercare di imparare e sviluppare una capacità d’ascolto e un’attenzione alla gestualità, alla mimica, cercando di interpretare quello che ci viene trasmesso. È proprio attraverso i gesti, i movimenti, il modo di vestire che si conosce l'altro e ci si inizia a costruire un legame, poiché anche il comportamento ha il suo codice e come la comunicazione necessita della condivisione del codice per essere efficace comunicazione (Watzlawick, P., et al., 1967; Ardis e Marcucci, 2013). Tale obbiettivo può essere raggiunto a condizione di avere una buona conoscenza del sé, che permette di attenuare le possibili interferenze nella comunicazione.

Bibliografia
Ardis, S., Marcucci, M. La comunicazione sanitario-paziente. Ed. Aonia, Raleigh 2013.
Istat (1) (2016) La soddisfazione dei cittadini per le condizioni di vita (22 novembre 2016) http://www.istat.it/it/archivio/192991

OECD, Better Life Index, guidelines on measuring the indicators. http://www.oecdbetterlifeindex.org/it/topics/community-it/
Watzlawick P, Beavin J H, Jackson D D. Pragmatica della comunicazione umana. Ed. Astrolabio, Roma 1967.

Watlawick, P., Beavin, J.H., Jackson, D.D., 1967. Pragmatica della comunicazione umana.

Sara Baielli - Delegazione SIPS Toscana
Le rubriche

Documentazione e promozione della salute
I promotori di salute

I promotori di salute cercano incessantemente di comprendere i fatti attraverso il dialogo. In questa loro ricerca incontrano le persone, le istituzioni, si confrontano inevitabilmente tenendo presente le disuguaglianze sociali, le appartenenze, le pluralità, le differenze culturali e civili del nostro mondo.
Solo l'incontro, d'altra parte, permette di cogliere a fondo il significato dell'esistenza dei singoli, la temporalità costitutiva della coscienza storica dell'uomo, il valore del benessere che le persone e le collettività cercano di concretare nella vita di tutti i giorni.
Dialogare è mettere alla prova se stessi e gli altri, uscire dal carattere illusorio della nostra pretesa di eliminare i pregiudizi, è accogliere le opinioni altrui adottando una metodologia di lavoro che ci faccia capire la soggettività e l'oggettività, individuare quel linguaggio che consente di conoscere e apprezzare gli obiettivi di ognuno e di svelare le prospettive, i sogni, i desideri delle organizzazioni scientifiche, sociali, politiche ed economiche che contrassegnano la pluralità e complessità della nostra vita  civile e sociale.
Il dialogo sollecita un impegno comune incessante. Chi dialoga non elimina le differenze, non ignora le esigenze umane, non va al di sopra delle teste dei singoli, vuole sapere,fa sapere e informa, rispetta sempre e comunque il protagonismo e la responsabilità di ogni persona.
In questo senso il dialogo è tutt'altro che la veste di un pensiero già acquisito, una forma più o meno efficace di persuasione o di insegnamento, ma è piuttosto il momento stesso della scoperta del vero e dello sforzo di intendersi con gli altri.

Bibliografia
Adler A., Psicologia individuale e conoscenza dell'uomo, Newton Compton editori, Roma, 1975; 
Bruner J. La cultura dell'educazione, Feltrinelli, Milano, 1997;
Foucault M., Il sogno, Raffaello Cortina, Milano, 2003; 
Bauman Z., Vita liquida, Editori Laterza, Roma-Bari, 2017.

di Antonio De Angeli. Socio fondatore SIPS

 

Salute positiva

Proteina C reattiva e resilienza

Questo mese vi segnaliamo un articolo (Fields, 2015) di salute positiva relativo ad uno studio realizzato su una popolazione di anziani statunitensi reduci dal Vietnam che hanno subito un periodo di prigionia e sono stati successivamente rimpatriati. Lo studio ha ricercato correlazioni tra i dosaggi di proteina C reattiva (PCR) attività fisica, qualità del sonno e resilienza.
La PCR è un marcatore che fornisce un’indicazione oggettiva su un possibile rischio per la salute fisica o psichica dell’individuo. È un affidabile indicatore di aumentata infiammazione sistemica che è correlato ad un ampio ventaglio di eventi negativi per la salute, morbilità e mortalità senza differenze di genere e con un leggera variabilità circadiana.
L’attività fisica è inversamente correlata con i livelli plasmatici di PCR. In alcuni studi è stata riscontrata una correlazione inversa tra PCR e qualità del sonno (indagata anche nello studio citato ma non confermata).
La PCR risulta aumentata anche in situazioni di impegno psicologico quali lo stress acuto, il disturbo post-traumatico da stress, stati depressivi maggiori e disturbi d’ansia. Anche il burnout è stato associato ad elevati livelli di PCR.
Il campione di popolazione su cui è stato eseguita la ricerca è stato diviso in due popolazioni: resilienti e non resilienti.
Lo studio ha individuato una correlazione negativa tra attività fisica e PCR. I livelli di PCR sono risultati significativamente più bassi nei soggetti resilienti rispetto ai soggetti non resilienti.
Ho riportato questo studio perché è un esempio di indagine volta a valutare la salute positiva in quanto focalizza l’attenzione su un marcatore non più, e solo, come indicatore di patologia, ma come un indice di salute positiva correlandolo ad un costrutto psicologico proprio della salute positiva: la resilienza.

Bibliografia
Fields A J, Hoyt R E, Linnville S E, Moore J L. Physical activity, sleep, and C-reactive protein as markers of positive health in resilient older men. Journal of Health Psychology. Vol 21, Issue 9, pp. 1928 - 1938. February-10-2015 

di Sergio Ardis. Segretario Nazionale SIPS


Evidenziamoli

Abstract presentati che meritano maggiore attenzione

Il benessere negli studenti infermieri: indagine nell’Università di Pisa
Dragos Costantin Gavriliu1, Angela Specchi1, Tommaso Carraro1, Chiara Bicchi1, Giulia Malloggi1, Antonio Sapio1, Marco Barsanti1, Federica Feltri1, Giulia Franciosini1, Sergio Ardis2, Francesco Bellomo2.

1 Gruppo giovani SIPS
2 USL Nord Ovest Toscana
d.c.gavriliu@virgilio.it
 
Premessa
Gli studenti infermieri a partire dal secondo semestre del primo anno iniziano, non solo gli esami come tutti gli studenti universitari, ma anche il loro tirocinio pratico. Sin dal primo giorno, ragazzi poco più che adolescenti possono trovarsi ad assistere alla morte dei pazienti e alle sofferenze fisiche e psichiche. Inoltre devono affrontare la naturale repulsione per feci, vomito, sangue, ferite, ustioni e piaghe. Lo stress determinato dal tirocinio, sommato allo stress per gli esami, mette lo studente a rischio di burn-out. Fra i fattori protettivi un ruolo molto importante è giocato dalla resilienza individuale (Grant, 2014). Nella nostra indagine abbiamo valutato i livelli di resilienza e di benessere soggettivo di un’ampia popolazione di studenti.
Obiettivo dello studio
Valutare benessere e resilienza in un campione di studenti universitari nel corso di laurea in scienze infermieristiche presso i poli didattici dell’Università di Pisa.
Popolazione
L’indagine è stata condotta su un campione di 237 studenti infermieri dei vari poli didattici dell’Università degli Studi di Pisa. L’età media del campione è risultata 22,7 anni, DS 3,5 anni, minimo 19 e massimo 44 anni. Nel campione erano presenti 174 femmine e 63 maschi. La maggior parte degli studenti era residente in Toscana (220 studenti), 17 risiedevano in altre regioni (1 in Abruzzo, 9 in Liguria, 2 in Puglia, 5 in Sicilia). La scolarità media superiore è stata indicata da 226 studenti, 8 hanno dichiarato di possedere una laurea triennale, 1 ha dichiarato di aver conseguito una laurea di 4 anni e 2 una laurea di cinque o più anni. 122 studenti erano iscritti al primo anno di corso, 45 al secondo anno e 70 al terzo anno e per quanto riguarda il polo didattico frequentato, 88 frequentavano a Lucca, 62 a Massa e 87 a Pontedera.
Metodo
L’indagine è stata eseguita nella prima metà di dicembre del 2015. Il questionario autocompilato è stato somministrato in aula. Non è stato possibile somministrarlo agli studenti dei corsi che avevano già iniziato il tirocinio. Nel mese di dicembre gli studenti del primo anno non hanno ancora mai fatto tirocinio in ospedale e quindi non si sono ancora confrontati con l’assistenza, mentre quelli del secondo anno hanno già fatto tirocinio a partire dal secondo semestre dell’anno precedente. 
Il questionario era anonimo e oltre ai dati anagrafici (anno di nascita, scolarità, anno corso frequentato, polo didattico di appartenenza e sesso) prevedeva una scala di benessere con alcuni item delle linee guida dell’OECD (2013) nella versione italiana (Ardis, 2014) e per la valutazione della resilienza la versione italiana della Resilience scale di Wagnild e Young (1993).
I dati sono stati digitalizzati mediante inserimento in un form reso disponibile online dall'Osservatorio Nazionale del Benessere Soggettivo della Società Italiana per la Promozione della Salute. Dopo l'introduzione dei dati, il form ha generato un foglio di calcolo in formato Excel (Microsoft). I dati sono stati sottoposti ad analisi statistica eseguita con Minitab 17.
Il primo item della scala di benessere soggettivo prevede la domanda : «Nell’insieme quanto ti ritieni felice?» con una scala Likert da 0 (per niente felice) a 10 (completamente felice).
Il secondo prevede 10 subitem che rispondono alla seguente richiesta: «Indicare le sensazioni provate ieri, in una scala da 0 a 10 punti» (piacere, calma, preoccupazione, tristezza, felicità, depressione, rabbia, stress, stanchezza, hai riso molto?). Ogni sensazione è valutata con una scala Likert da 0 (mai avuta la sensazione indicata) a 10 (la si è avuta continuamente). Per gli item a connotazione negativa (preoccupazione, tristezza, depressione, rabbia, stress e stanchezza) preliminarmente all'analisi si provvede ad invertire la scala. Si calcola il valore medio delle risposte.
Il terzo item prevede la domanda «Attualmente, quanto ti ritieni soddisfatto della tua vita nel complesso?» con una scala Likert da 0 (per niente soddisfatto) a 10 (molto soddisfatto).
Il benessere soggettivo risulta dalla media dei tre item.
Risultati
Il campione di studenti infermieri in base ai punteggi di resilienza è stato suddiviso nei tre gruppi:
Resilienza bassa RB (<115) = 44 studenti infermieri (18,6%);
Resilienza media RM (≥115 ≤139) = 138 studenti infermieri (59,9%);
Resilienza alta RA (<139) = 55 studenti infermieri (23,2%).
Il valore medio di resilienza del campione è risultato 127,6 DS 15,4. 
Il valore medio di benessere soggettivo è risultato 7,0 DS 1,2.
Il gruppo RB ha ottenuto un valore di benessere soggettivo pari 6,1 DS 1,5. Il gruppo RM ha ottenuto un punteggio medio di benessere soggettivo di 7,0 DS 1,1. Il gruppo RA ha ottenuto un valore di benessere soggettivo pari a 7,5 DS 1,1. Le differenze tra le medie sono risultate statisticamente significative (p=0,000) ad un test ANOVA.
Facendo un’analisi più approfondita dei tre subitem di cui si compone il test per la valutazione del benessere soggettivo si evidenzia in tutti e tre gli item che al crescere della resilienza cresce il benessere sperimentato in modo statisticamente significativo. Non abbiamo invece rilevato correlazioni significative con l’età né differenze significative fra i sessi, né fra i vari livelli di istruzione.
Conclusioni
Dalla nostra indagine condotta su studenti infermieri dell’Università di Pisa emerge che i punteggi di benessere sperimentati aumentano all’aumentare della resilienza. Training per la resilienza pensati appositamente per gli studenti infermieri potrebbero essere inseriti nel curriculum formativo e costituire un investimento per il benessere di questo particolare target. Anche il peer coaching potrebbe essere uno strumento per aumentare la resilienza di questo particolare target di “operatori sanitari”.
Bibliografia
Ardis S. (a cura di). La promozione del benessere. Strumenti per la sua valutazione. Ed. Aonia. Raleigh, 2014. ISBN 978-1-291-81348-7
Grant L, Kinman G. (2014) Emotional Resilience in the Helping Professions and how it can be Enhanced. Health and Social Care Education 3(1), 23-34. DOI: 10.11120/hsce.2014.00040
OECD.(2013) OECD Guidelines on Measuring Subjective Well-being.
Wagnild GM, Young HM. Development and psychometric evaluation of the resilience scale. Journal of Nursing Measurement 1993;1(2):165–178.

 
Il testo è contenuto negli abstract del Meeting Nazionale SIPS "Trent'anni di Carta di Ottawa" tenutosi a Genova il 17 e 18 novembre 2016
 

Meeting SIPS Delegazione Basilicata
La Potenza delle reti nella promozione della salute nella comunità
Potenza Sala Inguscio - Via Verrastro
11 marzo 2017


Programma provvisorio
Razionale
La salute riveste grande importanza per la singola persona e per la comunità.
L’OMS ha riconosciuto il diritto alla salute e l’importanza del raggiungimento del livello di salute più elevato possibile. «Il godimento del migliore stato di salute raggiungibile è uno dei diritti fondamentali di ogni essere umano» (Health 2020).
L’azione della promozione della salute mira a rendere favorevoli le condizioni che mettano in grado l’individuo e la comunità di essere attori del proprio benessere. Occorre mettere a sistema azioni integrate e intersettoriali in grado di facilitare percorsi finalizzati a creare comunità resilienti. È riconosciuta l’importanza del coinvolgimento attivo delle persone, della partnership con vari segmenti ed attori della società e la centralità delle reti sociali e sanitarie per la salute.
Con il Meeting Regionale della Delegazione SIPS Basilicata si intende: 1) ricercare un modello efficace per promuovere salute nella comunità, con approccio life-course, multi-componente, intersettoriale; 2) facilitare la formazione delle reti per la salute; 3) ideare un programma di comunicazione per la salute.

Programma

8,00-8,30 Iscrizione e formalità ECM
8,30-9,00 Saluti delle Istituzioni

9,00-12,30 I sessione Costruire insieme la salute
Moderatore Sergio Ardis 
Il concetto di comunità e l’importanza di fare rete
Riccardo Senatore 
Promuovere salute con approccio di comunità
Gloria Bocci 
Il contributo della psicologia della salute nell’intervento di rete.
Salvatore Gentile 
Il medico di medicina generale e l’empowerment della comunità
Angela Smaldone 
La costruzione sociale della salute
Luisa Comitino 
La scuola nella comunità
Carmela Cafasso 
Idee per comunicare la salute 
Palmarosa Fuccella

12,00 - 12,30 Dibattito

12,30-14,00 II sessione Creare salute nella comunità: esperienze di attività e ricerca 
(comunicazioni orali)
Moderatore Bruno Aiello 

14,00-14,30 Pausa

14,30-16,00 III sessione Le reti locali per la promozione della salute
(comunicazioni orali)
Moderatore Filomena Lo Sasso 
- La rete delle aziende che promuovono salute nei luoghi di lavoro
- La rete delle scuole che promuovono salute
- La rete del volontariato per la promozione della salute
- La rete SIPS

16,00-17,30 IV sessione Movimento e salute
Moderatore Giovanni Laugello 
Epigenetica ed attività fisica
Lorenzo Passarelli 
Il corpo che parla
Nicola Castelluccio 
L’attività fisica in età avanzata 
Carmine Sinno 

17,15-17,30 Dibattito

17,30-19,30 V sessione Attività fisica e ambienti di vita: esperienze di attività e ricerca 
(comunicazioni orali)
Moderatore Lucio Maciocia 

19,30 Conclusioni programmatiche e chiusura lavori
Filomena Lo Sasso 

Comitato scientifico
Filomena Lo Sasso, Angela Smaldone, Lorenzo Passarelli

Abctract
Per inviare gli abstract usare il seguente link
https://form.jotform.com/63556688859985

Iscrizioni
Il meeting è gratuito e riservato ai soci SIPS in regola con il versamento della quota sociale 2017. Per iscriversi compilare il form online
https://form.jotform.com/drardis/iscrizione-potenza

ECM
Richiesti per tutte le professioni sanitarie
Evento accreditato per assistenti sociali

Presidente del Meeting
Filomena Lo Sasso

Contatti
filomena.losasso@tin.it
Meeting formativo
La Potenza delle reti nella promozione della salute della comunità
Potenza -11 marzo 2017



Seminario pre-meeting

Gestire il lutto a scuola

 
Potenza - 10 marzo 2017
ore 15,00-19.00
Aula Magna I.C. “L. Milani”

Sergio Ardis, Moreno Marcucci e Maria Caruso
autori del libro “Insegnanti smarriti. Guida alla gestione del lutto”


Ci aspettiamo il lutto in altri luoghi, non a scuola.
La scuola è un luogo di vita come gli altri dove si gioisce o si soffre da soli o insieme.
La vita e la morte sono indissolubilmente legate e con esse dobbiamo necessariamente confrontarci.
Lavorando per la promozione della salute nelle scuole purtroppo ci è capitato di incontrare ragazzi e insegnanti che vivevano questa condizione. L’aggettivo “smarrito” è verosimilmente il più appropriato ed efficace per descrivere la condizione di queste persone in lutto. Lo smarrimento, nella nostra esperienza, è infatti lo stato mentale che pervade queste persone. In particolare il termine descrive bene la condizione degli insegnanti: erano preoccupati per i loro ragazzi, senza sapere cosa fare e soprattutto senza rendersi conto che quello smarrimento che loro stavano vivendo ha un nome: lutto.
In questo seminario tratteremo del modo in cui riconoscere questa sofferenza in classe e proveremo dare alcuni spunti agli insegnanti per essere più capaci di accompagnare chi vive questa condizione.



Il seminario è gratuito e riservato agli insegnanti.

Per informazioni
filomena.losasso@tin.it
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Pubblicazioni scientifiche SIPS
a cura di Sergio Ardis, Chiara Bicchi

Strategie e modelli educativi per la promozione del benessere





Edizioni Aonia, 2016
Acquistabile solo
sul web in formato cartaceo o elettronico



I diritti di autore sono interamente destinati alla SIPS
a cura di Sergio Ardis, Chiara Bicchi, Tommaso Carraro

Trent'anni di Carta di Ottawa

Volume I - Abstract



Edizioni Aonia, 2016
Acquistabile solo
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I diritti di autore sono interamente destinati alla SIPS

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