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Numero 56 aprile 2017

 
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Sviluppo sostenibile e benessere individuale

"Sviluppo sostenibile e benessere individuale" è il titolo del Meeting SIPS organizzato dalla delegazione Lazio che si terrà il 9 giugno a Roma. Il meeting rappresenta per la SIPS un tema importante che impone un affiancamento della nostra opera alla sfida imposta dagli obiettivi di sviluppo sostenibile per il 2030.
Al momento, si odono sinistri scricchiolii che vagano per il mondo, l’elezione di Trump, la Brexit, Erdogan, l’Egitto, l’Ungheria, il pericolo di uno sbriciolamento dell’Europa. Alcuni sostengono che si avvicinano sfide epocali, epocali quanto la battaglia che si apre nel mondo tra coloro i quali credono e sostengono i 17 obiettivi di Sviluppo Sostenibile per il 2030 e quanti invece sono fuori di questa logica e, rincorrendo, facili vittorie populistiche sul breve periodo, rischiano di compromettere qualsiasi speranza per le generazioni future.
Per la prima volta l’umanità sembra avere le possibilità “tecnologiche” per decidere del destino delle future generazioni: se, tramite una consapevole assunzione di responsabilità, accettiamo di costruire un nuovo modello di sviluppo che permetta alle generazioni future di avere le nostre stesse opportunità (sostenibilità), o continuare imperterriti ad inseguire la crescita economica infinita in un mondo dalle risorse finite.
Il 31 gennaio l’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASVIS) ha organizzato un incontro con i politici di tutte le forze politiche in parlamento sul tema della sviluppo sostenibile e su come e quanto degli obiettivi possano permeare i programmi politici dei partiti italiani. Ho prestato la massima attenzione ai vari interventi con l’impressione che, salvo alcune eccezioni, le forze politiche non hanno conoscenza di questi obiettivi, senza che però nessuna forza abbia espresso alcuna forma di dissenso sul merito. Le posizioni oscillano tra una disarmante dichiarazione di impotenza del povero politico italiano rispetto a qualsiasi decisione su temi importanti, e posizioni articolate ed informate su alcune questioni “calde” (la lotta alla povertà, l’equità sociale, il welfare, la politica energetica). Sembra ancora mancare una visione d’insieme e, soprattutto, nessuna forza politica sembra volersi ispirare completamente nella sua azione politica agli obiettivi di Sviluppo Sostenibile. Mi è sembrato, soprattutto, che c’era un certo sollievo in questi politici rispetto ad un dibattito che ridà dignità e centralità alle scelte politiche e alla passione per temi universali.
Come SIPS ritengo che possiamo avere un ruolo molto importante, rispetto ai temi di promozione di salute; la salute ed il benessere rappresentano il 4° obiettivo dei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile e questo tema è strettamente connesso con ciascuno degli altri 16 obiettivi. Abbiamo molto da dire e molto da confrontarci e l’ASVIS sembra essere un interlocutore interessante. 


Lucio Maciocia - Presidente Delegazione SIPS Lazio
 

Il caso del Bhutan - La felicità come scelta di governo fra mito e realtà

Negli anni recenti c’è stato un crescente dibattito riguardo alla necessità di introdurre nuovi sistemi per valutare il benessere di uno Stato, diversi dal Prodotto Interno Lordo (PIL). Infatti dalla sua introduzione a opera di Simon Kuznets nel 1934 non poche sono state le critiche a questo sistema basato sui consumi. La critica più famosa e popolare, forse, è quella di Kennedy nel 1968. Nonostante siano trascorsi quasi 50 anni da quel discorso, nessuno sforzo pratico è stato fatto dai diversi Stati per introdurre nuovi indici che fossero più sensibili al benessere dei cittadini e meno alla ricchezza economica.
Un’eccezione è costituita dallo stato del Bhutan, che ha adottato il Gross National Happiness (GNH), tradotto in italiano come Felicità Interna Lorda. Il vantaggio di questo indice è che si basa su criteri qualitativamente diversi rispetto ai consumi e analizza aspetti come il benessere psicologico, la salute, l’educazione, gli standard di vita, l’uso del tempo, la qualità dell’ambiente, la cultura, la vitalità della comunità e la governance.
Il Gruppo Nazionale dei Giovani per lo Studio del Benessere Soggettivo ha deciso di prendere in considerazione un articolo di Biswas-Diener, Diener e Lyubchik (2015) che compara il Bhutan con altre nazioni sotto diversi profili: psicologico, sociale, ambientale e reddituale. Le nazioni sono state selezionate sulla base di un sistema di estrazione multicriterio, ovvero in base a vicinanza geografica (India, Nepal e Cina), simile reddito familiare (Armenia, Guatemala e Vietnam), tre nazioni del mondo occidentale (USA, Paesi Bassi e Costa Rica) e infine le due nazioni con il maggiore e minore benessere assoluto (Danimarca e Burundi). I dati per lo studio provengono da un database creato dalla Gallup World Poll (GWP), ottenuti attraverso interviste telefoniche o metodi porta a porta qualora la nazione non fosse risultata avere una sufficiente copertura telefonica (80%).
I vari indici sono stati raggruppati secondo tre indicatori di benessere soggettivo: la qualità della vita, il benessere sociale e la qualità ambientale. I risultati mostrano come il Bhutan, pur essendo ottavo per reddito pro-capite, è risultato sesto per la qualità di vita, terzo per il benessere sociale e primo per quello ambientale. Quindi sistematicamente sopra la relativa posizione reddituale.
Gli autori rilevano come la situazione del Bhutan non sia né eccezionalmente prosperosa né identica alle altre nazioni con reddito simile. Gli autori ipotizzano che la nazione in questione abbia una particolare attenzione per aspetti di benessere sociale e ambientale e che in qualche modo questi si riflettano sul benessere psicologico. Tuttavia da soli non bastano ad annullare gli effetti di uno svantaggio economico, il quale continua ad avere una forte influenza sul benessere.
Questo risulta perfettamente in linea con la letteratura, che rileva come ci sia una relazione tra benessere e ricchezza, sebbene non lineare: infatti più cresce il benessere economico e meno questo si riflette sul benessere psicologico. Ciò indica che sono altri i fattori in una nazione che giocano un ruolo importante e questo articolo ne rileva due in particolare: il benessere sociale e ambientale. La letteratura scientifica e psicologica in particolare ha analizzato largamente come il capitale sociale abbia un ruolo nel determinare il benessere di una comunità (Kawachi & Berkman, 2000), mentre per quanto riguarda l’ambiente la letteratura si è concentrata più su come un cattivo ambiente possa minare il benessere e non su come una buona qualità ambientale migliori lo stesso (MacKerron & Mourato, 2009). Il lavoro di Biswas-Diener e colleghi va nella stessa direzione delle evidenze già raccolte in altri studi. In particolare trovano come questi fattori si riflettano a livello di un’intera nazione.
Occorre sottolineare che questo studio non sia esente da limiti: si tratta di uno studio cross-section che non permette di valutare la direzione causale dei fenomeni analizzati, ovvero non permette di stabilire se sia stato davvero l’introduzione del GNH a portare a un miglioramento degli indici di benessere.
Inoltre le analisi sono state condotte su un numero limitato di nazioni, riducibile al solo Bhutan paragonato ad altri nove stati. Questo limite però è dato dal fatto che attualmente sia il solo stato ad aver introdotto il GNH. Punto di forza dello studio invece è la selezione del gruppo di analisi, effettuato secondo rigidi criteri metodologici, al fine di cercare di avere un gruppo di confronto per ogni possibile variabile influente (geografica, reddituale e culturale).
Questi risultati dovrebbero servire da sprono per altre nazioni ad adottare il GNH come indice di benessere, affinché quelle che risultano intuizioni utili possano avere un dato più ampio e perché le nazioni spostino il focus dalla crescita economica pura, alla crescita sociale e umana. Perché, parafrasando il discorso di Kennedy, “Il PIL misura tutto, eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta. Può dirci tutto sugli esseri umani ma non se possiamo essere orgogliosi di essere umani”.


Bibliografia

Biswas-Diener, R., Diener, E., & Lyubchik, N. (2015). Wellbeing in Bhutan. International Journal of Wellbeing, 5(2).
Kawachi, I., & Berkman, L. (2000). Social cohesion, social capital, and health. Social epidemiology, 174-190.
Kennedy, R. (1968). Speeches Remarks at the University of Kansas, March 18, 1968. Transcription JFK Library and museum.
MacKerron, G., & Mourato, S. (2009). Life satisfaction and air quality in London. Ecological Economics, 68(5), 1441-1453.


Paolo Santoro - Socio Gruppo giovani SIPS per lo studio sul benessere soggettivo
Le rubriche

Documentazione e promozione della salute
L'ecologia della mente e il benessere

L'ecologia può essere considerao uno dei paradigmi della scienza del benessere. La prospettiva aperta dall'ecologia include infatti molti ambiti di riflessione sull'esperienza umana e sulla cultura,  in quanto incidono sul pensiero, gli affetti, il linguaggio, i rapporti umani, la relazione con le cose, le macchine, il mondo.
Tutto ciò muove anzitutto dalla visione della mente che proprio nell'ecologia trova la sua legittimazione nel pluralismo di fattori che incidono sulla realtà con l'obiettivo di una loro integrazione armonica che è poi la base del benessere umano stesso.
L'ecologia svolge nella cultura contemporanea il ruolo di indicatore essenziale e di costrutto interpretativo di base in vista di un nuovo rapporto tra uomo e natura, tra gli individui, tra gli individui e la società, per poter cogliere insieme il significato del benessere.
La scienza del benessere chiede, inoltre, la comprensione dei problemi determinati dalle differenti culture, dalla multiculturalità, dall'interculturalità. Con tale comprensione è possibile elaborare vie di comunicazione e criteri di scambio, aperti al dialogo e alla tolleranza, al riconoscimento dell'altro, alla realizzazione del comune “star bene”.

Bibliografia
Momigliano F., Lavoratori e sindacati di fronte alle trasformazioni del processo produttivo, Milano, Feltrinelli, 1962;
Bateson G, Verso una ecologia della mente, Milano, Adelphi, 1976;
Bateson G., Mente e natura, Milano, Adelphi, 1984;
Cambi F., Le pedagogie del Novecento, Bari, Editori Laterza, 2005.
Brynjolfsson E., Mc Afee A., La nuova rivoluzione delle macchine, Milano, Feltrinelli, 2015. 

di Antonio De Angeli. Socio fondatore SIPS

 

Salute positiva

Promuovere il benessere nei pazienti con malattie coronariche

Le malattie coronariche (MC) sono una delle cause principali di morte e costituiscono il 20% delle cause di decesso nel continente europeo con 2 milioni di morti per anno. In Italia i decessi per malattie ischemiche del cuore sono 75.000 per anno (Istat, 2012).
Una parte delle MC potrebbero essere ritardate con misure di prevenzione ed in particolare con l’adozione di sani stili di vita. Andando oltre la prevenzione, anche la promozione della salute può avere un ruolo nel ridurre il carico e gli effetti delle MC. Sebbene esistano varie evidenze sulle potenziali possibilità di interventi di salute positiva nel ridurre l’incidenza e l’evoluzione delle MC, è necessario studiare con studi di alta qualità questi possibili effetti.
In questa direzione va per esempio lo studio di Sanjuán e collaboratori (2016). Partendo da varie evidenze che indicano gli effetti delle emozioni negative e positive sul sistema cardiovascolare ha disegnato un trial clinico ramdomizzato mirante a valutare gli effetti di un training di promozione della salute basato sui principi propri della psicologia positiva.
Le emozioni negative come la depressione, possono provocare aumenti dei livelli di cortisolo e causare non solo MC ma avere effetti negativi sul metabolismo e sul sistema immunitario. Emozioni quali l’ostilità, possono provocare aumenti della pressione arteriosa ed essere associate ad incremento dei livelli ematici di markers quali la proteina C reattiva e l’interleuchina 6.
La depressione non è solo una fattore che contribuisce all’insorgenza della coronaropatia ma è anche una conseguenza all’insorgenza di questa condizione. Vari studi hanno dimostrato che i pazienti con MC sviluppano sintomi depressivi e una prevalenza depressione maggiore è stata riscontrata in questo gruppo di persone rispetto alla popolazione generale. Un’associazione statistica positiva è stata dimostrata tra ostilità e insorgenza di MC. L’ostilità è stata associata a minori livelli di sopravvivenza dei pazienti con MC.
Un interesse sempre maggiore della ricerca è rivolto allo studio degli effetti delle emozioni positive sull’incidenza e sull’evoluzione delle malattie. Vari studi hanno dimostrato l’associazione delle emozioni positive con la longevità e la riduzione dei tassi di mortalità per diverse malattie. Gli effetti delle emozioni positive sono più pronunciati proprio sulla salute cardiovascolare. Esistono evidenze che dimostrano minori tassi di stroke e infarto miocardico per le persone che sperimentano maggiori emozioni positive.
Partendo da queste premesse, gli autori hanno disegnato uno studio controllato randomizzato per valutare gli effetti del Programme to Improve Well-being (PIW) in un gruppo di pazienti che aveva subito un episodio coronarico grave e a cui veniva prescritta una riabilitazione cardiologica. Il PIW mira ad aumentare le emozioni positive sperimentate dai pazienti e a ridurre le emozioni negative.
Il campione di pazienti studiati oltre alla riabilitazione cardiologica standard ha partecipato al PIW. Il gruppo di controllo invece ha ricevuto soltanto la riabilitazione standard.
Senza entrare nei dettagli dello studio, la cui lettura rappresenta comunque un utile esercizio per comprendere l’importanza di un buon disegno sperimentale, riportiamo in estrema sintesi il risultato principale, rinviando i lettori ad una analisi completa del lavoro citato.
L’obiettivo dello studio era di aumentare le emozioni positive e diminuire le emozioni negative in un campione di pazienti che avevano subito un episodio cardiovascolare grave e che erano in trattamento riabilitativo utilizzando il PIW. Questo obiettivo è stato raggiunto. Il gruppo trattato ha mostrato minori emozioni negative e maggiori emozioni positive alla fine del PIW rispetto alle misurazioni iniziali. Tali variazioni invece non si sono verificate nel gruppo di controllo. L’utilizzo del gruppo di controllo nello studio ha permesso agli autori di dimostrare che la diminuzione delle emozioni negative e l’aumento delle emozioni positive era indipendente dal miglioramento clinico e dal recupero delle funzionalità.
Per i dettagli e i limiti dei risultati si invitano ancora i lettori alla lettura dello studio citato.

Bibliografia
Istat. Le principali cause di morte: anno 2012. Report del 3 dicembre 2014

Sanjuán, P., Montalbetti, T., Pérez‐García, A. M., Bermúdez, J., Arranz, H., & Castro, A. (2016). A Randomised Trial of a Positive Intervention to Promote Well‐Being in Cardiac Patients. Applied Psychology: Health and Well‐Being, 8(1), 64-84.


di Sergio Ardis. Segretario Nazionale SIPS


Meeting  SIPS Delegazione Lazio 2017


Sviluppo sostenibile e benessere soggettivo

Roma, 1 giugno 2017

Sala Giuseppe Della Vedova
Palazzina Mattei sede Società Geografica Italiana
Via della Navicella 14, Roma
dalle ore 8,30 alle 18,30

 
L’evento è frutto della collaborazione tra Società italiana di Promozione della Salute e ASL di Frosinone e dall’incontro con il Festival Italiano per lo Sviluppo Sostenibile, promosso dall’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASVIS, www.asvis.it); gli obiettivi di Sviluppo Sostenibile per il 2030 sono il punto di riferimento del meeting, letti in una ottica di promozione di salute per quanto è possibile cominciare ad agire e riflettere sulle metodologie, le azioni di policy, la governance, le azioni bottom-up che possono essere messe in cantiere per affermare il valore e raggiungere gli obiettivi. Il meeting propone l’incontro tra vari soggetti, istituzionali, università, aziende sanitarie, Regione, forze politiche, scuola, terzo settore, attraverso interventi programmati, una tavola rotonda e due sessioni dedicate ad esperienze promosse dalla SIPS sul territorio della Regione Lazio in contesti di comunità e con particolare riguardo alla marginalità.

Programma provvisorio
9.00 Registrazione dei partecipanti
9.30 Apertura dei Lavori – Riccardo Senatore - Presidente SIPS
Saluti delle autorità  
Beatrice Lorenzin -Ministra della Salute
Valeria Fedeli - Ministro dell’Università e della Ricerca* 
Nicola Zingaretti - Regione Lazio*
Direttore Generale Asl Frosinone*
Rossella Belluso – Società Geografica Italiana

I Sessione 10.00 – 13.00: Sviluppo Sostenibile e Benessere individuale
10.00. Lectio Magistralis: Erio Ziglio: Promozione della Salute e Sviluppo Sostenibile: Evidenza Scientifica e Pratiche Innovative in una Prospettiva Internazionale
10.25 Rita Visini: gli impegni della Regione Lazio per uno sviluppo sostenibile e per il benessere individuale;
10:40: Carla Collicelli, Sviluppo sostenibile e benessere 
11.10 Aldo Morrone:  Sviluppo Sostenibile tra nord e sud del mondo
11.40 Sergio Ardis, Marcello Pacitti: Misurare il Benessere per sostenerlo nelle future generazioni
12.10 Alessandra Sannella: Innovazione e Sviluppo sostenibile, 
12.30 Andrea Riggio: Sviluppo Sostenibile e nuove migrazioni
13.00 Pausa pranzo 

ll Sessione 14,00 – 15,00  - Chairman Corrado Celata
Pratiche partecipative per la promozione di salute, lo sviluppo sostenibile, il benessere individuale in contesti educativi; Sessione dedicata ad esperienze tipo UNPLUGGED, gruppo dei pari, benessere docenti, iniziative universitarie;

lll Sessione 15,00 – 16,00 – Chairman Sergio Ardis
Pratiche partecipative per la promozione di salute, lo sviluppo sostenibile, il benessere individuale in contesti Comunitari - Sessione dedicata alla promozione di salute e del benessere organizzativo in contesti comunitari, riguardanti la vulnerabilità, la partecipazione e la cittadinanza attiva;

16.00 – 18,00 Tavola Rotonda: E’ possibile attuare l’Agenda dello SdG e raggiungere gli obiettivi 2030? Coordina Vittorio Macioce
Giuseppina Maturani, Nicola Piccinini, Direttore Generale ASL, MIUR, Ministero Salute, Rossella Belluso, Riccardo Senatore, Salvatore Colazzo, Flavio Lirussi, Giovanna Sammarco
18.00: Conclusioni programmatiche e chiusura lavori: Lucio Maciocia - Presidente della Delegazione del Lazio della SIPS


Comitato organizzativo
Lucio Maciocia, Cristina Faliva, Alessandra Sannella, Emanuele Ragusi, Gianna Darelli, Claudia Cocco.

Iscrizioni
Il Meeting è gratuito e riservato ai dipendenti della ASL Frosinone e ai soci SIPS in regola con il versamento della quota sociale. Il numero dei posti sarà limitato a 100 partecipanti. Per iscriversi è necessario utilizzare il seguente form online
https://form.jotformpro.com/drardis/70845290831963
iscrizioni aperte fino ad esaurimento posti.

Contatti
l.maciocia@alice.it


Il benessere soggettivo come guida per le policy pubbliche:
teorie, misure, raccomandazioni


Lucca, 4, 5 e 6 settembre 2017

Nel 1946 nasceva la definizione di salute: «la salute è benessere fisico, mentale e sociale e non la mera assenza di malattia».

Nel 1986 la promozione della salute veniva definita come la promozione del benessere. Negli anni successivi al 2000 è nata la psicologia positiva. Negli ultimi anni attorno ai concetti di benessere e di psicologia positiva sta prendendo corpo la salute positiva. Gli sforzi di vari settori della società e in particolare dell’economia hanno condotto alla definizione di benessere soggettivo e alla creazione di strumenti per la sua valutazione.

Nel 2013 l’OECD ha pubblicato le linee guida per la misurazione del benessere soggettivo raccomandandone l’adozione ai paesi aderenti. Nel 2016 Adler e Seligman hanno pubblicato un articolo dal titolo “Using wellbeing for public policy: Theory, measurament, and recommendation”.

Già la Carta di Ottawa del 1986 individuava in tutta la società la responsabilità della promozione della salute escludendo che questa potesse essere limitata alla ristretta competenza sanitaria. Oggi grazie al percorso fatto nella teorizzazione del benessere soggettivo e grazie agli studi sempre più numerosi, abbiamo la possibilità di fornire un aiuto concreto a chi si occupa di scelte per la nostra prosperità. La SIPS nell’incontro annuale dei propri soci vuole portare in discussione l’attualità su questi temi.

Abstract
In questo meeting abbiamo previsto un alto numero di comunicazioni orali per permettere il più possibile il confronto fra le esperienze dei soci. Invitiamo ad inviare gli abstract al seguente link
https://form.jotformpro.com/drardis/70764614298970 entro il 15 maggio 2017.
Si raccomanda di seguire le regole editoriali riportate nel form online.

Iscrizioni
Il numero dei posti sarà limitato a 200 partecipanti. Per iscriversi è necessario utilizzare il seguente form online
https://form.jotformpro.com/drardis/70764054300952
Il meeting è gratuito e riservato ai soci SIPS
 
 
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