Indirizzi per la promozione della salute a scuola

Ogni ambito della società deve essere oggetto di attenzione quando si parla di promozione della salute, tuttavia i giovani sono un target di popolazione da privilegiare nella progettazione e nel sostegno di azioni rivolte all’empowerment for health.
La Regione Toscana con Delibera di Giunta numero 38/13 ha approvato una serie di finanziamenti per la promozione della salute dei giovani a vantaggio di Aziende sanitarie che realizzeranno attività a questo fine.
Al di là dell’investimento economico fatto dalla Regione sulla promozione della salute e quindi sul futuro dei giovani, la Delibera assume un significato importante soprattutto per i suoi allegati. Infatti, per la prima volta, viene definito in Delibera il percorso per implementare nelle scuole attività life skills based e di peer education.
L’allegato alla Delibera infatti ha il titolo "Indirizzi per la realizzazione di azioni per il benessere dei giovani in ambito scolastico". Il primo paragrafo richiama in modo molto evocativo al concetto di promozione della salute, "Oltre la prevenzione: la promozione della salute" ed introduce anche in non addetti ai lavori al suo significato. In sintesi la promozione della salute va ben al di là delle informazioni sugli stili di vita ed ha lo scopo di lavorare sulle skills che consentono ai giovani di affrontare la loro vita futura, sviluppando le risorse personali necessarie. In una frase ripresa fedelmente dal testo possiamo sintetizzare i concetti espressi nelle linee di indirizzo: "Se vogliamo usare una metafora possiamo dire che la cultura della prevenzione ci fornisce il salvagente per non annegare, mentre quella della promozione della salute ci insegna a nuotare."
Un secondo aspetto molto qualificante, ad avviso della scrivente, è la ricerca della continuità di azione, nel tentativo di superare quella logica dei progetti a termine, per favorire attività e programmi che abbiano un’estensione temporale indefinita e quindi trovare nella continuità una chiave di successo.
Certamente la parte più importante degli indirizzi è rappresentata dalla ricerca di metodologie da utilizzare in ambito scolastico. Ne sono indicate solo due: l'utilizzo di una formazione life skills based e l’introduzione di processi educativi basati sull'utilizzo dell’educazione tra pari.
Dopo aver individuato le metodologie, la Regione Toscana fornisce un percorso abbastanza dettagliato del processo da realizzare in ambito scolastico.
Riportiamo di seguito il testo dell’allegato alla Delibera citata che individua le azioni necessarie.
“Le azioni che caratterizzano questo processo sono:
1. sensibilizzazione diretta del collegio dei docenti su LSE e PE attraverso incontri che inneschino motivazione, partecipazione, protagonismo;
2. costituzione del gruppo di lavoro/progettazione coordinato dalla ASL, formato da tutti i soggetti istituzionali e non, portatori d'interesse;
3. formazione di base dei docenti su LSE e PE;
4. informazione-formazione dei genitori;
5. individuazione degli studenti;
6. formazione di studenti su LSE e PE;
7. progettazione e realizzazione di attività di PE dei peer educator con i coetanei;
8. formazione di docenti e studenti su temi specifici di salute (affettività, alimentazione, disagio, dipendenze, sicurezza, ecc.);
9. monitoraggio e supervisione delle attività dei peer educator da parte del gruppo di lavoro/progettazione;
10. valutazione di processo;
11. allargamento della rete operativa: studenti, insegnanti, genitori, operatori ecc.”
E’ evidente che il percorso porta ad un'attività che risulterà strutturata nel tempo. Il fulcro di questa attività è rappresentato dall’insegnante e più in generale dalla scuola. Gli attori sanitari diventano coordinatori e sostenitori di un processo che porta gli insegnanti a diventare, insieme ai giovani, dei promotori di salute nelle loro ambito: la scuola della comunità in cui essi vivono.
E’ apprezzabile in queste linee guida il superamento di un modello sanitario medico-centrico con l’intento di distribuire il processo di promozione della salute sulla principale risorsa individuata nella carta di Ottawa: le persone.
La Società Italiana per la Promozione della Salute può certamente contribuire alla crescita di questo processo, favorendo attività di analisi e discussione sulla strada oggi indicata dalla Regione Toscana, supportando la ricerca in questo ambito, individuando criticità ed evidenze di efficacia e contribuendo al miglioramento di questo importante percorso che guarda alle generazioni future.
Lucia Corrieri Puliti - socio fondatore SIPS
L'attesa è finita

Il problema relativo all'ILVA di Taranto era stato ampiamente presentato nelle newsletter 10 e 11 dove, infatti, ci si domandava quale poteva essere la decisione della Consulta in merito ai ricorsi inoltrati dalla Procura di Taranto avverso il D.L. emanato dal governo che consentiva la ripresa dell'attività produttiva vincolandola al risanamento ambientale. E ci si domandava se un'attività poteva continuare a produrre, pur se in un periodo limitato e a determinate garanzie, sapendo che è causa di inquinamento e quindi minaccia per la salute della popolazione locale. Ora l'attesa è finita. Per il momento… la Corte Costituzionale, infatti, ha dichiarato in parte inammissibili, in parte infondate, le questioni di legittimità sollevate dal GIP e dal Tribunale di Taranto sulla legge 231/12, la cosiddetta "salva ILVA" . La decisione della Suprema Corte è stata Deliberata, tra l'altro, in base alla considerazione che le norme censurate non violano i parametri costituzionali evocati in quanto non influiscono sull'accertamento delle eventuali responsabilità derivanti dall'inosservanza delle prescrizioni di tutela ambientale ed in particolare dell'Autorizzazione Integrata Ambientale. Si assiste, pertanto, ad un bilanciato equilibrio sul combinato disposto degli articoli 1 e 32 della Costituzione: lavoro e salute. Tutti sono impegnati, ai vari livelli, al risanamento ambientale. Ma una domanda ci sorge spontanea: dove erano in tutti questi ultimi venti anni i preposti alla vigilanza sulla sicurezza. Dove erano le Istituzioni Pubbliche? Come al solito "ai posteri l'ardua sentenza". Per il momento la comunità di Taranto, chiamata con referendum ad esprimersi sulla chiusura totale e parziale dell'ex ILVA ha disertato le urne essendosi recata a votare solo il 19% della popolazione. Rebus sic stantibus: non c' è salute senza lavoro.
Continuano nel frattempo sequestri, dissequestri ed arresti.
Riccardo Senatore - Presidente nazionale SIPS
Evidenziamoli
Abstract presentati che meritano maggiore attenzione
Il rischio della felicità… tra regole, trucchi e psicomagie
Luciana Santioli, Francesco Ricci - Az USL7 Siena, Ottavio Rosati - Istituto per lo Psicodramma ad Orientamento Dinamico
INTRODUZIONE :
Il Rischio della Felicità è un evento psico-sociale, ideato e condotto da Ottavio Rosati psicoterapeuta direttore dell’Istituto per lo psicodramma ad orientamento dinamico e di Plays, per la prevenzione dei comportamenti a rischio dei giovani.
Il progetto nasce da un’esperienza svoltasi nell’ottobre 2011 a Siena organizzata dal SerT Zona Senese in collaborazione con la Consulta provinciale degli studenti.
Perché definire la Felicità come rischio anziché come piacere o come diritto? Perché la felicità ha molti nemici interni ed esterni, raggiungerla è un’arte, difenderla è una scienza. Piuttosto che parlare dei comportamenti a rischio e di dire cosa “non si dovrebbe fare”, abbiamo pensato di ribaltare i termini della questione e di offrire agli studenti uno spazio per parlare di cosa è possibile fare, per “mettere in scena” la loro immagine del futuro.
OBIETTIVI
Innovare la modalità di intervento per la promozione alla salute, attraverso una esperienza attiva di rappresentazione di sé, implementando le risorse personali e promovendo il consolidamento di una rete tra i vari enti coinvolti.
DESTINATARI
Studenti scuole secondarie di secondo grado territorio Zona Senese
METODOLOGIA
Tecniche attive, giochi di ruolo, provocazioni urbane, improvement, psicoplay e socioplay;
Peer education; Life Skills education; registrazione video secondo metodo IPOV3 ed uso di questo.
ESPERIENZA REALIZZATA
Gli studenti sono stati coinvolti dal conduttore del socioplay, Ottavio Rosati, in giochi psicodrammatici con l’obiettivo di esprimere i loro pensieri e le loro emozioni rispetto al tema della felicità, proiettarsi attraverso il gioco nel loro futuro, dando voce alle aspettative, ai timori e cercando di definire i loro obiettivi, in relazione anche al rapporto con la generazione degli adulti.
Una bibliografia e filmografia sulle tecniche per il benessere in vari ambiti (società, amore, lavoro, creatività, capacità di reagire alle crisi) è stata distribuita e scambiata fra i partecipanti.
Dopo circa un mese abbiamo organizzato un incontro di feedback rispetto all’evento.
Oltre a realizzare un video dell’evento con montaggio tradizionale, ne è stato fatto un altro utilizzando le tecniche di iPov3, un nuovissimo genere di montaggio che permette a chi guarda il video di cambiare all’istante l’inquadratura della scena. Questo rivoluzionario sistema di visione interattiva, permette di studiare all’infinito diversi aspetti e momenti di qualunque evento. L’incontro tra socioplay e iPov3 è un prototipo di notevole risonanza.
RISULTATI e CONCLUSIONI
Circa 230 studenti provenienti da 8 istituti scolastici superiori sono stati coinvolti direttamente nell'esperienza e con loro anche numerosi insegnanti.
L'esperienza fatta, innovativa per la realtà senese, ha permesso di testare il forte impatto emotivo vissuto dai partecipanti, e nuove modalità di collaborazione tra enti ed istituzioni diverse.
Il progetto attuato, da un punto di vista emotivo, ha valorizzato le risorse dei ragazzi e del mondo intorno a loro; da un punto di vista cognitivo, ha fornito ancoraggi per un apprendimento.
L'ampia documentazione audio-video dell'evento costituisce un materiale per uno studio qualitativo e quantitativo futuro.
Per i risultati positivi raggiunti, sia in termini di coinvolgimento numerico degli studenti che di partecipazione attiva, e per la possibilità di FARE RETE, riproponiamo il progetto in una versione ampliata di durata triennale che vede coinvolti vari servizi, tra cui la Sez. Educazione alla salute deputati alla promozione della salute nei confronti dei giovani, con attività specifiche che favoriscano l’incontro e lo scambio tra i ragazzi e la generazione del “nonni”.
Presentato al Meeting "Promozione della salute e diritti umani" - Pisa 19 aprile 2013