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Numero 25 giugno 2014
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Meeting Siena
Programma preliminare 

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In questo numero
Educare alla responsabilità
Scuola e sanità insieme per promuovere
la salute e il benessere delle future generazioni


PROGRAMMA PRELIMINARE
 
Siena 4, 5 e 6 settembre 2014
 
 
Meeting nazionale

Il tema educare alla responsabilità è stato individuato per il meeting annuale dalla Società Italiana di Promozione della Salute da sempre impegnata a sostenere i percorsi delle nuove generazioni che favoriscano la loro crescita culturale ed educativa nell'ambito dei diritti umani ed in particolare del diritto alla salute. In tale contesto il mondo della scuola insieme a quello della sanità rappresentano un universo denso di significati che abbraccia l'agire delle persone che in essi operano, i destinatari degli interventi che promuovono e realizzano, il più vasto mondo sociale che rappresenta cornice e al tempo stesso scenario futuribile per le nuove generazioni ancora in crescita. Le giornate dedicate al meeting vogliono offrire un forte momento di riflessione che intende raccogliere le varie esperienze realizzate in tutte le Regioni attraverso una responsabilizzazione di tutti i componenti dell'unico sistema educativo scuola/salute. Un modello educativo comune coincidente con una comunità in cui si cresce sul piano umano e culturale, perseguendo l'obbiettivo di formare individui responsabili, aperti alle altre culture e liberi di esprimere sentimenti, emozioni ed attese, capaci di gestire conflittualità ed incertezze, di operare scelte ed assumere decisioni autonome agendo responsabilmente.
 

Programma preliminare

Giovedì 4 settembre 2014
(partecipazione solo su invito)
C. M. Santa Maria della Scala
Inaugurazione del meeting
 
16.00 Saluto inaugurale
Riccardo Senatore
 
Lettura magistrale
I determinanti sociali di salute
Gavino Maciocco
 
Saluti del autorità
 
Venerdi 5 settembre 2014
 
8.00 - 8.30 iscrizione meeting e formalità iniziali ECM
 
8.30 - 9.00 Apertura dei Lavori
Saluti rappresentanti SIPS

9.00 La società civile come attore della promozione della salute: riflessioni sull’esperienza del coinvolgimento dei giovani nel processo Europeo su “Ambiente e Salute”
Francesca Racioppi  e Marcello Pacitti
 
9.45 - 10.15 Strategie centrali di promozione della salute: creare comunità e ambienti favorevoli alla salute e al benessere della popolazione
Daniela Galeone
 
10.15 - 11.15 L’alleanza “scuola –salute” per il benessere delle generazioni future
Maria Grazia Corradini
 
11.15 -11.45 Sviluppo della politica Health 2020 in Toscana
Serena Consigli e Marco Lelli
 
11.15 -12.15 Dalla alleanza tra sistema sanità e sistema salute, alla nascita della Rete delle Scuole che Promuovono Salute in Lombardia
Liliana Coppola
 
12.15 - 13.15 dibattito
 
13.15 - 13.30 sessione poster
 
13.30 -14.15 Pausa
 
14.15 - 14.45 La centralità della persona nelle politiche di promozione della salute
Flavia Franconi
 
14.45 - 15.00 comunicazione in plenaria: “Gli anni in tasca”
Paola Pedani
 
15.00 - 18.00 sessioni parallele di comunicazioni orali
 
18.00 - 18.30 Relazione dei moderatori delle sessioni parallele
 
18.30 Proclamazione del Presidente e dei componenti del Nuovo direttivo
 
18.30 - 19.00 Discorso augurale sulla promozione della salute in Italia
Presidente Nazionale SIPS neoeletto
 
19.00 Conclusione dei Lavori
 
Sabato 6 settembre 2014
9.00 12.30 Workshop “La comunicazione in sanità”
Sergio Ardis
 
9.00 -12.30 Workshop “Life skill education, affettività e sessualità”
Martina Fondi
 

Relatori

Relatori
  • Sergio Ardis
    Segretario Nazionale SIPS
  • Serena Consigli
    Regione Toscana
  • Liliana Coppola
    Regione Lombardia
  • Maria Grazia Corradini
    Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
  • Flavia Franconi
    Regione Basilicata
  • Martina Fondi
    ASL 2 Lucca
  • Daniela Galeone
    Ministero della Salute
  • Merco Lelli
    Regione Toscana
  • Gavino Maciocco
    Dipartimento di medicina sperimentale e clinica. Università di Firenze
  • Marcello Pacitti
    Coordinatore Italiano EEHYC
  • Paola Pedani
    ASL 7 Siena
  • Francesca Racioppi
    Organizzazione Mondiale della Sanità – Ufficio Regionale per l’Europa
  • Riccardo Senatore
    Presidente Nazionale SIPS

Presidente del meeting

  • Paola Pedani 

Comitato scientifico

Angelo Albero - Presidente del comitato scientifico, Sergio Ardis, Margherita Brunetti, Massimo Cellai, Lucia Corrieri Puliti, Lucia Livatino , Nicola Nante, Patrizia Pecchia, Paola Pedani, Marco Picciolini, Stefania Polvani, Maria Vittoria Sturaro, Gloria Turi.

Organizzato da

Società Italiana per la Promozione della Salute
 ASL 7 Siena - U.O. Educazione alla salute

Patrocini

  • Comune di Siena
  • Università degli Studi di Siena
  • Regione Toscana (richiesto)
 

Iscrizioni

Il meeting è gratuito e riservato ai soci SIPS in regola con il versamento della quota sociale per il 2014 e ai dipendenti della ASL 7 Siena.
Le iscrizioni saranno possibili fino al raggiungimento dei posti disponibili e comunque entro il 30 luglio 2014. I partecipanti che avranno presentato abstract avranno priorità di iscrizione
Per iscriversi al meeting utilizzare il seguente link
http://form.jotformpro.com/form/40264233736956
 
 
Durante i lavori del meeting si terrà l’assemblea nazionale dei soci SIPS.

 

Partecipazione

La partecipazione al meeting (giorno 5 settembre) è gratuita e riservata ai soci SIPS e ai dipendenti della ASL 7 Siena
 
Per la partecipazione i workshop è previsto un contributo di €35 (+IVA se dovuta) per partecipante.

ECM

Sono previsti gli ECM per le attività del giorno 5 settembre 2014  e per i workshop del 6 settembre. Le due iniziative sono accreditate separatamente.
Non sono previsti ECM per l’inaugurazione del meeting il giorno 4 settembre.

Atti del meeting

Gli atti saranno pubblicati il giorno stesso di inizio del convegno.

Promuovere la Scuola che promuove salute 

Si è svolto a Milano lo scorso 14 maggio il I Meeting della Rete delle Scuole lombarde che Promuovono salute. Nell’arco della giornata di lavoro è stata presentata la Rete, che ad oggi aggrega circa 200 Istituti organizzati in Reti provinciali, e sono stati approfonditi – grazie al contributo di esperti italiani e stranieri – i presupposti metodologici e le potenzialità sia sul versante dell’apprendimento sia su quello della promozione della salute, si un approccio che vede la Scuola – dirigenti, docenti, studenti e famiglie – protagonista a 360° della propria funzione educativa e formativa. Il Meetnig è stato anche la prima occasione per “mettere in mostra” quanto realizzato nei diversi territori, in collaborazione con le ASL e le comunità locali.
 
Per il prossimo mese di ottobre è stato annuciato un Secondo Meeting della Rete SPS Lombardia, dedicato interamente alla presentazione delle buone pratiche in atto nei diversi contesti scolastici.
 
I presupposti della Rete SPS lombarda, le prospettive, gli approfondimenti tematici e, non ultime,  le presentazioni dei diversi relatori intervenuti al Meeting, sono accessibili liberamente al link www.scuolapromuovesalute.it
 
In occasione del Meeting, la Rete SPS Lombarda, Ufficio Scolastico Regionale e Regione Lombardia hanno pubblicato il volumetto “La Scuola che fa bene. L’esperienza della rete delle Scuole che Promuovono Salute in Lombardia”, di cui vi proponiamo il contributo curato da Bruna Baggio, Corrado Celata e Liliana Coppola
 
PROMUOVERE LA SALUTE NELLE SCUOLE
Bruna Baggio[1], Corrado Celata[2], Liliana Coppola[3]
Partire da un’età precoce
L’importanza di promuovere e sostenere stili di vita e ambienti favorevoli alla salute sin dalla prima infanzia, in un’ottica di prevenzione di fattori di rischio quali obesità infantile, tabagismo, abuso di alcool e consumo di sostanze, chiama in causa una molteplicità di attori e di istituzioni e tra questi la scuola è certamente quella fondamentale.
Non è certamente una novità: negli anni passati sono stati davvero molti i programmi e le azioni realizzati pensando all’importanza di svolgere un’azione preventiva a partire da un’età precoce e al fondamentale ruolo educativo della scuola. Tuttavia, sul piano dell’approccio, il metodo privilegiato è stato di tipo contenutistico-informativo ed i risultati ottenuti si sono dimostrati non solo poco rilevanti in termini di rapporto fra costi e benefici, ma soprattutto scarsamente persistenti nel tempo.
Nonostante gli sforzi profusi non si è riusciti a incidere efficacemente sui comportamenti e sugli atteggiamenti dei giovani a cui ci si è rivolti, così come non si è stati in grado di capitalizzare adeguatamente in termini di salute le potenzialità educative e formative offerte del contesto scolastico.
L’evoluzione dello scenario teorico-concettuale, sia del mondo sanitario sia di quello scolastico, ha determinato dunque l’esigenza di un cambiamento radicale della visione e degli approcci in tema di salute. Si è consolidato il concetto di “promozione della salute” come “quel processo che mette le persone e le comunità in grado di assumere decisioni, e la cui responsabilità non è esclusiva del settore sanitario”[4] e che, pertanto, impegna alla responsabilità diversi settori della società tra i quali la scuola.
In tal senso lo sguardo d’azione nel contesto scolastico si è molto ampliato rispetto al tradizionale concetto di “educazione alla salute” implicando, infatti, la necessità di adottare un approccio globale e di realizzare “politiche per una scuola sana, ambienti scolastici come luoghi di benessere fisico e sociale, curricula educativi per la salute, collegamenti e attività comuni con altri servizi rivolti alla cittadinanza e con i servizi sanitari”.
Sostenere processi di empowerment
Questa prospettiva, supportata da una vasta letteratura e da molte esperienze validate su scala internazionale, chiama il sistema sanitario della prevenzione ad un riorientamento in termini di “appropriatezza” (efficacia, inter-settorialità, sostenibilità ed equità) delle proprie azioni, e verso un ruolo di advocacy finalizzato a promuovere e sostenere processi di empowerment delle comunità e delle organizzazioni in cui le persone vivono quotidianamente.
Parallelamente le novità normative che hanno potenziato l’autonomia delle singole istituzioni scolastiche, hanno sancito da un lato il principio della personalizzazione dei percorsi formativi, che devono essere centrati sui reali bisogni educativi e formativi dei singoli alunni, e dall’altro hanno accresciuto la responsabilità delle singole comunità scolastiche nel promuovere gli apprendimenti degli alunni e nel monitorare e tenere costantemente sotto controllo l’intero processo educativo nel quale si colloca anche l’esperienza scolastica.
Fra gli addetti ai lavori di entrambi i settori è cresciuta quindi la consapevolezza che migliorare la salute e l’istruzione sono obiettivi strettamente interconnessi: agire nel campo dell’istruzione, infatti, non ha solo il potere di incrementare il livello culturale e la prosperità economica di un paese, ma ha anche un impatto notevole in termini di risultati di salute, poiché lo sviluppo delle competenze di vita (life skills), che è uno dei compiti fondamentali della scuola, consente ai singoli e ai gruppi di adottare comportamenti positivi e di sviluppare capacità di adattamento che li rendono capaci di far fronte efficacemente alle richieste e alle sfide della vita di tutti i giorni e in grado di mantenere il controllo sulla qualità della propria salute.
La scuola, in quanto luogo di apprendimento, gioca dunque un ruolo primario ed essenziale nello sviluppo e mantenimento di salute e benessere sin dall’età giovanile: attraverso l’attività curriculare, le caratteristiche organizzative e ambientali, le relazioni con le famiglie e con la comunità locale.
 
Una sedimentata storia di collaborazione istituzionale
In Lombardia lo storico percorso di collaborazione tra “sistema sanitario” e “sistema scolastico” in tema di prevenzione, avviato già a partire dagli anni ‘80, ha consentito di condividere a livello istituzionale fin dal 2006 un Protocollo d’Intesa relativo alle attività di promozione ed educazione alla salute nelle scuole sottoscritto dalla Direzione Generale Salute di Regione Lombardia e dall’Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia.
Questa prima intesa e l’ingente patrimonio di esperienze concrete sviluppate dalle Scuole in collaborazione con le ASL hanno posto le basi per l’ulteriore sviluppo della collaborazione tra Regione e USR che, nel 2010, ha visto attivare uno specifico percorso di ricerca e formazione realizzato da più di 80 Dirigenti scolastici delle scuole di tutte le province lombarde e dai rispettivi referenti delle Aziende Sanitarie Locali.
Attraverso un processo di interpretazione e contestualizzazione alla realtà del nostro territorio, dei principali documenti internazionali sulla promozione della salute a scuola (in particolare la Risoluzione della 3° Conferenza europea delle scuole promotrici di salute Migliorare le Scuole attraverso la salute, del giugno 2009[5]) è stata declinato un modello di riferimento comune che rappresenta i contenuti della nuova Intesa tra Regione Lombardia e USR per la Lombardia La scuola lombarda che promuove salute sottoscritta il 14 luglio 2011[6].
La “Scuola che promuove salute” s’impegna ad attivare un processo di auto-analisi in relazione ai diversi determinanti così da definire il proprio profilo di salute, a pianificare un processo di miglioramento, a mettere in atto azioni fondate su evidenze di efficacia e/o buone pratiche validate e, infine a monitorare il processo intrapreso sulla base dei risultati funzionali alla ridefinizione dei propri obiettivi.
Dall’Intesa del 2011 si è venuta costituendo nel corso dell’anno scolastico 2012-2013, la Rete Scuole che Promuovono Salute - Lombardia, che conta a tutt’oggi l’adesione di 192 Istituti scolastici per un totale di circa 190.000 studenti coinvolti.
 
Ambienti favorevoli alla salute
Le scuole della Rete si impegnano ad essere “ambienti favorevoli alla salute” attraverso azioni (evidence based) di natura educativo/formativa (attività curriculare, life skills), sociale (ascolto, collaborazione, partecipazione, ecc.), organizzativa (qualità di mense e distributori snack, frutta a merenda, pedibus e percorsi ciclabili casa scuola, attività fisica curriculare ed extracurriculare, ambiente libero dal fumo, ecc.) e di collaborazione con altri soggetti della comunità locale (Associazionismo, Volontariato, ecc.).
Tutto ciò garantisce un’attivazione (empowerment) delle Scuole a 360°, con il supporto tecnico scientifico delle ASL là dove necessario, nel rafforzamento delle competenze e della consapevolezza di tutti gli attori della comunità scolastica (studenti e genitori, dirigenti, insegnanti, personale ATA) rispetto alla propria salute, valorizzando le scuole stesse in quanto “luoghi” ove l’adozione di comportamenti salutari è resa “facile” nella quotidianità e, proprio grazie a questo, si radicano nella cultura comportamenti e stili di vita sani. Quello della Rete delle Scuole che Promuovono Salute è l’approccio metodologico che le ASL propongono a tutte le Scuole del territorio regionale.
Dal Gennaio 2014 la Rete SPS Lombardia è membro del Network Schools for Health in Europe (http://www.schools-for-health.eu/she-network) un’organizzazione internazionale che raccoglie e mette in contatto esperienze analoghe in molti Paesi europei.
Si può quindi affermare che il vasto corpo di evidenze e l’esperienza costruttiva del lavoro congiunto tra scuole e sanità nella nostra regione rafforza e rende concreta l’idea di un legame virtuoso tra salute e istruzione. Valorizzando e sostenendo un approccio globale, i processi di empowerment individuale e di comunità coinvolgono numeri sempre maggiori di cittadini, le politiche e le pratiche migliorano in modo coerente l’ambiente scolastico, e anche i risultati educativi, il livello di salute e il benessere dell’intera comunità scolastica (e non solo) ne trovano giovamento. Tutto ciò permette ai diversi attori in gioco di rispondere in modo efficace alla propria rispettiva mission: alla scuola, nella formazione, garantendo il successo formativo di tutti e di ciascuno, al sistema sanitario, nella promozione e nella tutela della salute, agendo in modo più efficace sul piano della promozione di stili di vita salutari.

[1] MIUR – Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia
[2] Regione Lombardia – DG Famiglia, Solidarietà sociale e Volontariato
[3] Regione Lombardia – DG Salute
[4] WHO (1986), The Ottawa Charter for Health Promotion
[5] Cfr.Better schools trough health, the Third European Conference on Health Promo­ting Schools, Vilnius, 2009
[6] Cfr. cap. 5, I documenti della Rete SPS

Corrado Celata Componente del Direttivo Nazionale
 

 

Documentazione e promozione della salute

Salute e vita adulta

L’esperienza maturata dagli adulti nella vita quotidiana ha un senso determinante nell’acquisizione di nuove conoscenze e competenze nell’ambito della salute umana e del benessere.
Nell’età adulta l’apprendimento in ogni circostanza rappresenta un processo indispensabile per  integrare passato e presente, per dare significato a conoscenze, costruire differenti abilità, assicurare l’ampliamento delle interazioni sociali.
Rispetto alla salute e al benessere i vissuti esperienziali degli adulti si caratterizzano per il fatto che vengono assunti con un maggiore livello di autonomia, di riflessività, di autodeterminazione.
Nell’età adulta l’esperienza umana richiede un ascolto continuo del proprio corpo e della propria mente e delle relazioni con gli altri, ma anche l’adesione ai valori spirituali, etici, culturali che connotano il contesto sociale e l’ambiente naturale.
Lo stile di vita è quindi la conseguenza di decisioni consapevoli e responsabili che cercano di ottimizzare le vecchie competenze con le nuove per realizzare un’unità e un’identità personali che sono l’inizio di un modo nuovo di prendere la vita, oltre che la manifestazione di capacità differenti di operare e affrontare i cambiamenti del mondo della comunicazione, del lavoro, del tempo libero, ecc.
Il percorso processuale verso la maturità coincide quindi con l’arricchimento e la ristrutturazione continua del patrimonio interiore di ogni persona, dalle motivazioni agli interessi, dai sentimenti agli affetti, dai pensieri alle idee, segnando in ogni campo comunitario e sociale mete che possono valorizzare la ricerca di futuro e assicurare entusiasmo al desiderio di apprendere.
Il vissuto esperienziale degli adulti, la storia di ogni persona, non possono quindi essere considerati come una semplice configurazione di eventi e di circostanze che va costituendosi dall’esterno per spinte come in un caleidoscopio.  Ogni momento della vita è da leggersi piuttosto come l’esito di un processo riflessivo in cui ogni individuo analizza le esperienze che appartengono alla propria storia personale , attribuendo loro un significato sintetico rispetto alla strutturazione del proprio Sé adulto.
La salute stessa, in questa prospettiva, sottolinea la continuità temporale di una crescita che vede persone e generazioni umane diverse interagire con gli stessi problemi cruciali dell’esistenza umana, dalla nascita alla morte, scorgendo in essi i presupposti interiori fondamentali per creare ruoli, funzioni, obiettivi, compiti, ma anche affrontare conflitti, curare ferite, superare sofferenze.
 
 
Bibliografia.

  • Capperucci D., La valutazione delle competenze in età adulta, Edizioni ETS, Pisa, 2007;
  • Palmieri C., La cura educativa, Franco Angeli, Milano, 2000;
  • DemetrioD., Manuale di educazione degli adulti, Laterza, Roma-Bari, 1997;         
  • Gardner H. Educare al comprendere, Feltrinelli, Milano, 1993;
  • Bateson G., Verso un’ecologia della mente, Adelphi, Milano, 1986;
  • Jung C.G., L’uomo e i suoi simboli, Longanesi, Milano, 1980.
di Antonio De Angeli Socio fondatore SIPS

Evidenziamoli

Abstract presentati che meritano maggiore attenzione

Meno... pausa più benessere. Progetto di educazione alla salute rivolto alle donne in pre-menopausa

Ersilia Palombi, N.Glielmo 
Ente di appartenenza: Asl Benevento
E-mail: ersilia.palombi@mail.aslbenevento1.it

 Introduzione: La menopausa rappresenta un evento particolare nella vita della donna e generalmente si manifesta tra i 45 e i 55 anni. Accanto a reali modifiche dell’organismo, si possono determinare instabilità emotiva, ansia, irritabilità, stati depressivi. Ciò perchè essa è spesso vissuta come un “lutto” e come tale faticosamente elaborata. Il SIAN dell’ASLBN e l’UOMI del Distretto BN2 hanno pensato pertanto di attivare un intervento volto ad informare e sostenere le donne in premenopausa, per promuovere corretti stili di vita, sottolineando l’importanza dell’alimentazione e di una moderata attività fisica nel contrastare l’insorgenza di patologie cronico-degenerative e prevenire le complicanze dell’osteoporosi, determinando al tempo stesso un approccio più consapevole e una maggiore tolleranza della sintomatologia correlata. Gli obiettivi dell'intervento sono: Miglioramento delle conoscenze; Aumento della consapevolezza sull’importanza di corretti stili di vita; Maggiore adesione agli interventi di prevenzione secondaria.Metodi: Il progetto è stato attivato in 8 Comuni, con 187 donne, con la collaborazione di associazioni ed Enti locali. Le donne, individuate consultando le liste anagrafiche, vengono invitate al Convegno di presentazione, durante il quale vengono raccolte le iscrizioni al corso.
Nei 4 incontri, condotti da medici e da uno psicologo e diretti a circa 20 partecipanti,  si affrontano temi relativi alle problematiche della  menopausa, (modifiche assetto ormonale, aspetti psicologici, alimentazione, patologie cronico-degenerative, loro prevenzione).Sono state inoltre registrate in forma anonima le misure antropometriche.
Risultati: Dal confronto tra le risposte ai test somministrati nel 1° e nel 4° incontro risulta un miglioramento delle conoscenze soprattutto per quanto riguarda il rischio cardiovascolare ed i corretti stili di vita, Il questionario di gradimento ha dato risultati positivi. E' aumentata l’adesione ai programmi di screening.
Conclusioni: Il programma proposto prevede il coinvolgimento di più attori, compresi i decisori e le donne interessate. Il successo dell’intervento è direttamente proporzionale al grado di integrazione e partecipazione raggiunto: esso si inserisce in un percorso di Educazione Sanitaria intesa come strumento di promozione della salute. 

Presentato al Meeting "Promozione della salute e diritti umani" - Pisa 19 aprile 2013
 
Corso di formazione a distanza gratuito per i soci

IL PROFESSIONISTA SANITARIO E LA COMUNICAZIONE 

Il titolo vuole mettere il corso al passo con i tempi: medici e infermieri, i classici professionisti della salute, hanno visto negli anni crescere il numero di professionisti sanitari che riescono a rispondere alle esigenze di una medicina sempre più specialistica. Se ormai appare abbastanza condiviso il bisogno per medici e infermieri di una formazione continuativa su relazione e comunicazione, come possiamo pensare che gli altri professionisti sanitari possano non avere lo stesso bisogno?

Se dal lungo elenco dei professionisti della salute estraiamo più o meno a caso una professione, ci rendiamo conto che qualsiasi essa sia ha bisogno di forti abilità comunicative. Un dietista, per esempio, vedrà il suo successo professionale dipendere non solo dalle sue conoscenze dietologiche che ha appreso nel corso degli studi universitari e che condivide con i suoi colleghi, ma soprattutto dalle sue abilità comunicative e relazionali. Non sarà l’ottima prescrizione di una dieta ben bilanciata a far recuperare al paziente l’equilibrio metabolico perduto, ma piuttosto la relazione in cui il trattamento terapeutico avviene.

Lo stesso discorso non vale forse anche per la fisioterapista che sta iniziando la riabilitazione di una persona che ha subito un infarto miocardico? Non sarà forse indispensabile la conoscenza di ciò che determina una così profonda condizione di crisi del paziente a livello emotivo? Certamente non sarà sufficiente avere tutte le più avanzate conoscenze sulle possibilità di recupero funzionale del cuore dopo l’episodio ischemico, per ottenere l’aderenza del paziente ad un trattamento riabilitativo. Sapere come instaurare una relazione di aiuto con il paziente sarà ciò che potrà fare la differenza fra un professionista e l’altro che, ottenendo risultati diversi in termini di aderenza del paziente.

Il nostro obiettivo, con questo corso, è diventato quello di dare ad ogni professionista della salute le basi sulle tecniche comunicativo-relazionali per sapere e poter curare meglio i propri pazienti. Come “La comunicazione sanitario – paziente”, anche questo corso è articolato in 12 unità formative costituite da diapositive e testo, arricchito di contenuti multimediali.

Tuttavia la vera novità del corso è il tutoraggio. Tramite il gruppo di discussione collegato al corso, potranno essere poste domande agli autori, riportare in discussione esperienze personali e contattare in privato gli autori per esigenze particolari.

Il corso rilascia 9 ECM
Per richiedere il codice personale gratuito riservato ai soci in regola con il pagamento della quota sociale 2014 clicca qui.

Chi non è socio SIPS può acquistare il corso sul sito http://www.edukarea.it/ al costo di €54,00
 

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La comunicazione sanitario-paziente

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