Parliamo con il cuore e al cuore
aiutiamo i nostri ragazzi ad avere fiato, calore e ali per costruire una società migliore
Galimberti esorta gli insegnanti a parlare al cuore dei loro studenti e sottolinea come l'elemento affettivo faccia la differenza tra "istruzione" ed
"educazione". A differenza dell'istruzione infatti, l'educazione prevede anche la cura delle emozioni dello studente, in quella stagione adolescenziale dove i fattori emotivi sono non solo più potenti di quelli intellettuali, ma soprattutto perché la mente non si dischiude se non si apre il "cuore". Attraverso questo coinvolgimento, i ragazzi costruiscono la loro identità, il sentimento che uno ha di sé, base della propria autostima, senza la quale non c'è impegno, non c'è interesse, non c'è motivazione. E di conseguenza non c'è apprendimento. (1)
L’alunno che non apprende, che non si alimenta, che non cresce, che non si auto realizza, non sta bene.
In questo senso l’educazione alla salute diventa aspetto significativo della piena formazione: promozione dello sviluppo della personalità, cioè della realizzazione delle potenzialità dell’intelligenza, dell’affettività, dell’integrazione sociale dei singoli alunni, in modo da assicurare la pienezza della vita personale. In questo modo si favorisce anche il “successo formativo”, fondamentale impegno della scuola dell’autonomia.
Con questa ferma convinzione, a Lucca da diversi anni, un gruppo di scuole – in rete con l'Unità Operativa di Educazione alla Salute – Azienda USL2 – ha costruito specifiche azioni formative, integrative di quelle curriculari, all’interno del progetto “LA SCUOLA CHE NUTRE” che sottolinea la “centralità della persona” nell’apprendimento e coinvolge con specifiche azioni formative i docenti, gli studenti e le loro famiglie, a partire dalla scuola dell’infanzia fino alla scuola superiore.
Un gruppo d’insegnanti di alcune scuole superiori, con il progetto Mafalda, portano l’attenzione dei ragazzi alla relazione e alla comunicazione facendoli diventare TUTOR ACCOGLIENZA e poi, con l’esperienza nel gruppo dei “PEER” e ulteriori percorsi formativi, TUTOR della SALUTE.
In questo modo prendiamo per mano, dando loro spago come ad un aquilone, i nostri ragazzi e li aiutiamo ad assumersi responsabilità nel gruppo dei pari, a capire la complessità della gestione delle emozioni e a costruire quella “leadership dolce” di cui ognuno di noi è portatore e che è tenuto a sviluppare per dare un senso alla propria vita.
Tutto bene, dunque? Non proprio.
Sono ancora pochi gli insegnanti che consapevolmente agiscono e praticano nel loro quotidiano l’obiettivo di armonizzare cuore e mente, pensiero e sentimenti, parola e vissuti emotivi… quella che Goleman chiama l’intelligenza emotiva.
Nella nostra scuola assistiamo ad una dispersione di talenti fra gli studenti ma anche fra gli insegnanti, per paura, inesperienza, solitudine, per la difficoltà ad assumersi il peso del cambiamento. Un fardello che può essere alleggerito nella prospettiva di CRESCERE FRA FRATELLI che questo progetto assume come asse portante, sviluppando gruppi, appartenenze e supporto, fra alunni, fra genitori e fra insegnanti. Ne scaturisce il senso di una scoperta, quella della propria responsabilità e della possibilità di produrre cambiamenti, con gli altri.
Se hai letto fin qui, ti propongo di rispondere a queste domande:
TI PIACEREBBE CHE, A SCUOLA, TUO FIGLIO O UN TUO PARENTE:
- Appena arrivato trovasse dei “fratelli più grandi” che lo facessero sentire a suo agio, lo aiutassero a non “perdersi”
- Imparasse a conoscere le sue capacità e i suoi limiti per guadagnare fiducia in sé stesso ?
- Trovasse amici o facesse gruppo con coetanei in grado riproporre modelli positivi di comportamento?
- Avesse occasioni per imparare ad ascoltare gli altri e se stesso?
- Potesse condividere nel gruppo degli amici obiettivi di sano benessere?
- Imparasse a tradurre il proprio “stare bene” in impegno sociale e attenzione agli altri?
Se hai risposto SI alla maggior parte di queste domande vuol dire che
condividi gli obiettivi della SIPS, quindi ti chiediamo di attivarti mettendoti in contatto con noi quanto prima.
(1) Umberto Galimberti risponde (settembre 2012 settimanale D)
Angelo Albero, insegnante presso l'Istituto Fermi di Lucca, componente del Direttivo SIPS Delegazione Toscana
Evidenziamoli
Abstract presentati che meritano maggiore attenzione
IL MODULO NUTRIZIONALE NEL CHRONIC CARE MODEL: L'ESPERIENZA DELL'AZIENDA USL7 DI SIENA.
G.Turi, A. Bagnoli, A.Partini, A. Mercone, F. Rombolà
Razionale
Il Chronic Care Model (CCM) è il modello organizzativo che, nella gestione delle malattie croniche, segna il passaggio dalla medicina d'attesa alla sanità d'iniziativa.
La Regione Toscana lo adotta per l’attuazione della strategia del Piano Sanitario Regionale (PSR) 2008-2010 a livello delle cure primarie. Acquisisce la versione expanded del CCM, basata su: risorse della comunità, organizzazione dei servizi sanitari, supporto all’auto-cura, sistema di erogazione dell’assistenza, supporto alle decisioni, sistemi informativi.
Le patologie croniche prese in considerazione sono: Diabete 2, Scompenso Cardiaco, Ipertensione Arteriosa, Ictus /TIA, Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva (BPCO).
Materiali e Metodi
Nel 2010 L'Azienda USL7 avvia la fase pilota, in cui è prevista l’attivazione di un primo gruppo di moduli e l’implementazione dei percorsi assistenziali aziendali per Diabete 2 e Scompenso Cardiaco. Nel supporto all'auto-cura, viene previsto un modulo nutrizionale gestito da:
Medico di Medicina Generale (MMG); Infermiere; Dietista.
Il team promuove l’attività di counseling seguendo la metodologia del “paziente esperto” per la quale non vengono prescritte diete. Nel 2011 vengono inserite nel percorso tutte le altre malattie croniche indicate nel progetto. Il Dietista individuato dall’Azienda USL7 per il team multiprofessionale afferisce al Dipartimento di Prevenzione. Vi vengono indirizzati i pazienti che il MMG ritenga necessitino di una consulenza dietistica. L'intervento è condotto con tecniche di counseling sia individuale che di gruppo, indagando lo stile alimentare e di vita e individuando strategie condivise per il perseguimento dell’obiettivo principale, cioè la riduzione del Body Mass Iindex (BMI) e della circonferenza vita.
Sono stati inoltre riportati dati relativi allo stile di vita (vizio al fumo, consumo di alcolici, attività fisica). Con i dati ottenuti abbiamo calcolato media e deviazione standard, la significatività delle differenze è stata ottenuta con il test “t” di Student.
Risultati
Dall' agosto 2011 all' agosto 2012, abbiamo incontrato 79 pazienti di cui il 97% affetto da Diabete 2: 31 di sesso maschile (età compresa fra 51 e 85 anni) e 48 di sesso femminile (età compresa fra 50 e 84 anni).
I risultati evidenziano una significativa riduzione del peso sia nel campione femminile da 82,50 a 79,48 Kg (-3,02 Kg) sia in quello maschile da 87,24 a 83,43 Kg (-3,81 Kg).
La Circonferenza Vita si riduce in media di -4,03 cm nel campione di sesso femminile (da 107,27 a 102,24 cm) e nel campione di sesso maschile di -4,27 cm (da 108,48 a 104,21 cm).
Il BMI nelle femmine registra un calo medio di -1,12 Kg/m
2 (da 33,63 a 32,52 kg/m
2) e nei maschi di -1,37 Kg/m
2 (da 31,09 a 29,73 kg/m
2). Il vizio al fumo è presente nel 26% della popolazione maschile mentre nel campione femminile raggiunge il 10%; il consumo giornaliero di alcolici è del 31% nelle femmine e quasi doppio nei maschi 61%; svolge attività fisica giornaliera il 46% delle femmine (30,73 min/die) e il 42% dei maschi (27,54 min/die).
Conclusioni
Come dimostrano i nostri dati, la tecnica di counseling nutrizionale risulta decisamente efficace nel ridurre alcuni, ormai ben noti, parametri di rischio cardiovascolare: Peso, BMI, Circonferenza Vita. Possiamo concludere che la tecnica di counseling può rappresentare un ulteriore approccio nella gestione delle malattie croniche.
Bibliografia
1. Delibera Giunta Regionale 3/09/2008 n° 894: PSR 2008-2010: Progetto “Dalla medicina d’attesa alla sanità d’iniziativa a livello territoriale e per la gestione dei Percorsi Territorio-Ospedale-Territorio.
2. Coleman K, Austin BT, Bronch C, Wagner EH Evidence on the Chronic Care Model in the new millennium Health Att (Millwood). 2009 Jan-Feb; 28 (1):/585
3. LARN. Livelli di Assunzione Raccomandata di energia e Nutrienti per la
Popolazione Italiana. Ed.1996. SINU.
(Presentato al al XX Congresso Nazionale ADI)