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Numero 24 maggio 2014
 
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Scadenza invio abstract per Meeting nazionale Siena
13 giugno 2013

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In questo numero

Gruppo dei pari e ravers – un’esperienza 

La promozione di salute rappresenta un contenitore, nei fatti, molto ampio, che contempla da interventi di promozione di comportamenti salutari rispetto alle grandi malattie “costose” per il servizio sanitario  nazionale, all’adozione di comportamenti salutari per fasce di popolazione. C’è poi il grande contenitore rappresentato dagli interventi di promozione di salute verso fasce di popolazione a rischio, gli adolescenti p.e., in cui l’attenzione viene posta verso interventi precoci che possano favorire l’adesione consapevole a comportamenti salutistici. Quello che ci accingiamo a presentare è invece una esperienza di nicchia con un gruppo di giovani ravers i cui comportamenti sono fortemente connotati di “diversità” e di “rischio” (abuso di sostanze, comportamenti a rischio, emarginazione sociale, ecc.).
Il lavoro tiene conto di quanto già realizzato dall’Unità Mobile Pegaso e dal lavoro svolto dal Dott. David Donfrancesco presso un gruppo di ravers di una cittadina del frusinate. Questo lavoro è stato compiutamente descritto nella pubblicazione “Tekno feste. Uno sguardo compartecipato al circuito illegale dei rave party” Bonanno, 2013. . La novità è rappresentata dal fatto che l’operatore dell’Unità Mobile è stato il motore di una trasformazione culturale che ha portato ad una diversa consapevolezza del gruppo verso se stessi e verso una responsabilità “sociale”. Le metodologie utilizzate fanno riferimento alle life skill e al gruppo dei pari. I risultati conseguiti possono costituire una “buona pratica” che si propone di modificare gli obiettivi e le modalità di conduzione degli interventi di “riduzione del danno” e/o prevenzione dei rischi. L’esperienza presentata ha ripercussioni non soltanto nel circuito illegale dei rave party ma anche nel più generale contesto della vita quotidiana.  Emerge nel contempo una figura professionale di “Animatore socio-culturale” che sembra raccogliere gli elementi di competenza necessari a questa trasformazione dell’operatività delle Unità Mobili.
Uno degli aspetti qualificanti del lavoro è rappresentato dalla sperimentazione di una modalità di approccio alla vita di strada: condivisione degli spazi, dei tempi e delle consuetudini, attraverso la persona dell’operatore che con chiarezza riesce a farsi accettare dal gruppo “deviante” e che collabora con il gruppo con un bagaglio di competenze che derivano da una impostazione rigorosamente scientifica (approccio etnografico, ricerca quasi-sperimentale, pratica delle life skill e del gruppo dei pari) coniugate dal rispetto e dal riconoscimento reciproco. Questo approccio prende corpo attraverso la valorizzazione delle positività presenti nel gruppo, dalle capacità di produrre culture che, pur nella devianza dei luoghi e delle modalità, si presentano come improntate ad una “naturale solidarietà”, sul concetto dell’uguaglianza e sul rifiuto di una logica di profitto.
L’adozione di una cultura diversa dall’originaria, (fortemente influenzata dall’uso delle sostanze psicotrope e da comportamenti a rischio, violenti, emarginanti e connotati socialmente dallo stigma), di un codice comportamentale nuovo, costruito e condiviso dal gruppo si è  consolidata dalla trasmissione trans generazionale nel contesto del gruppo dei pari, in modo tale che il cambiamento culturale e di atteggiamenti che si è consolidato nel gruppo originario dei ravers diviene patrimonio anche della seconda generazione di ravers. A riguardo possono essere messi in evidenza alcuni aspetti qualificanti:
- La metodologia di approccio legato al gruppo dei pari e alla costruzione di una cultura “altra” rispetto a quella legata al solo consumo di sostanze: l’operatore è membro del gruppo che dichiaratamente non si ubriaca e non consuma sostanze, scrive libri, insegna all’Università, è membro di una équipe di Unità Mobile, ma si caratterizza soprattutto, agli occhi della stessa popolazione target, per la sua partecipazione emotiva e concreta alla vita del gruppo per strada e nei contesti di incontro; partecipa al punto da essere riconosciuto come “portatore di istanze culturali”, come catalizzatore di eventi e comportamenti che, rispettando il contesto del gruppo ed esaltandone le caratteristiche “culturali”, alfabetizza il bisogno, contestualizza l’intervento, promuove culture, ridisegna una dignità di gruppo esaltando le diversità nel rispetto delle soggettività e della salute di ciascuno.
L’intervento di comunità e la rete di prossimità: alcune azioni hanno contribuito a sviluppare un approccio di “prevenzione di comunità”, hanno cioè promosso una serie di interventi per ridare senso ai luoghi e alle situazioni. Questa operazione passa attraverso la qualità delle relazioni tra coloro i quali abitano il luogo; l’intervento dell’operatore, in questo senso, è di animazione culturale ed è un intervento di comunità se riesce a coinvolgere anche gli amministratori, il Sindaco, i vigili, l’assistente sociale, gli abitanti del quartiere e i vicini.Un solo operatore, sostenuto da una solida preparazione scientifica e professionale, da un gruppo di riferimento in termini di “comunità di pratica”, da una struttura organizzativa che possa fungere da contenitore comune (coordinamento e supervisione), può entrare a far parte di gruppi considerati devianti e/o marginali, sicuramente a rischio per i comportamenti e per il poliabuso, e produrre trasformazioni positive in termini di promozione di salute, attraverso:
- la co-costruzione di senso e una chiarificazione delle regole (implicite ed esplicite);
- una progettualità condivisa;
- una adesione empatica agli aspetti positivi della pratica marginale (solidarietà spontanea, creatività, protagonismo artistico, capacità organizzative, empatia);
- una valorizzazione delle caratteristiche e delle peculiarità del gruppo (ricerca di una diversità formale e sostanziale rispetto alla maggioranza, egualitarismo per strada e nelle proposte culturali, responsabilità verso se stessi e verso gli altri).
Tutto questo può essere riassunto in termini di aumento dei fattori di protezione del gruppo e dei singoli (resilienza), promozione delle life skills, promozione di un approccio di comunità basato sulla responsabilità sociale, basato sul gruppo dei pari.
A ben vedere, dunque, l’ideale non è rappresentato dalla moltiplicazione di servizi sempre più articolati, specializzati e anche costosi. Il fine è quello di favorire processi di riappropriazione di protagonismo da parte di quelle fasce di popolazione (giovanile in particolare)  che rischiano di essere escluse dalla determinazione della propria storia.
L’ottica della Promozione di Salute, accompagnata da un approccio integrato sia nelle modalità che nelle finalità (integrazione delle metodologie operative, integrazione e interazione dei vari gruppi di “comunità di pratica”, quello degli operatori e della Asl e quello dei Ravers, divenuti al tempo stesso promotori culturali) sembra essere funzionale al raggiungimento di obiettivi quantitativamente e qualitativamente superiori all’approccio classico dell’Unità di Strada.
Un risultato che richiederebbe ulteriori sviluppi e studi è rappresentato dal valore sociale per la comunità di appartenenza in termini di proposta culturale e/o produttiva, nel senso che i gruppi marginali tendono a diventare risorsa per il territorio e si prospettano come interlocutori di una cultura improntata alla solidarietà e all’integrazione con una ricerca di eticità (contrapposta ad un individualismo molto vicino al familismo amorale) che potenzialmente rafforza la coesione e la responsabilità sociale.
Il cammino verso una situazione “drug free” per questi gruppi “devianti” sembra ancora essere lontano, ma ci sembra di poter affermare che questa azione concertata attraverso l’animatore socio-culturale abbia prodotto una riduzione significativa (anche se non quantificabile) dell’utilizzo delle sostanze psicotrope da parte dei membri del gruppo, sia nella nuova che nella vecchia generazione ed ha prodotto una trasformazione, secondo noi molto interessante, in merito alla integrazione della diversità e alla riduzione degli elementi di rischio rispetto alla marginalità sociale, alla devianza, alla violenza. 
Lucio Maciocia, Presidente SIPS Lazio
David Donfrancesco, socio SIPS Lazio, sociologo, Dottore di ricerca, operatore Unità Mobile

La peer education 

Un video di 13 minuti e 32 secondi capire cosa intendono per peer education nell'associazione dei ragazzi Ditestamia Health Promoting Guys.
Clicca sull'immagine per guardare il video.
 
 
di Sara Cinacchi, Studentessa, Socia SIPS delegazione Toscana
 

Documentazione e promozione della salute

La promozione del benessere. Strumenti per la sua valutazione

Sergio Ardis, segretario nazionale della Società Italiana per la Promozione della Salute, è il curatore del manuale La promozione del benessere. Strumenti per la sua valutazione (Aonia edizioni, Lulu Press 3101 Hillsborough St., Raleigh, NC 27607 | U.S.A., 2014).

L'opera ha accolto i contributi di Evelina Mugnai e Moreno Marcucci (La promozione della salute), Lucia Corrieri Puliti e Sergio Ardis (La promozione della salute e i suoi obiettivi; Organizzazione dell'attività di promozione della salute in ambito scolastico: il modello toscano e l'esperienza di Lucca), Martina Fondi (Introduzione alle metodologie educative della promozione della salute), Roberta Della Maggiora (Life skills education), Antonella De Cesari (Peer education: il benessere è roba da ragazzi), Marta Marcucci (Ditestamia health promoting guys), Manuele Bellonzi (La valutazione della salute intesa come benessere), Manuele Bellonzi e Sergio Ardis (La scelta degli item e validazione), Sergio Ardis, Manuele Bellonzi, Lucia Corrieri Puliti, Martina Fondi, Roberta Della Maggiora, Paola Bartolini, Umberto Cherubini (Un'indagine sul benessere promossa dai peer educator).

La prefazione è di Serena Consigli del Settore promozione della salute della Regione Toscana e la presentazione di Riccardo Senatore, presidente Società Italiana per la Promozione della Salute.

Il manuale propone alcune articolate riflessioni di carattere antropologico, storico, scientifico, psicologico, culturale, politico, educativo e metodologico che fanno da sfondo agli studi e alle ricerche sulla sperimentazione e percezione del benessere soggettivo nella vita quotidiana (in famiglia, a scuola, ecc.).

Alla base del volume vi è la consapevolezza che ogni comportamento individuale sia intrinsecamente sociale e, in quanto tale, esprima un continuo processo di scambio e di negoziazione di significati, di simboli e di linguaggi con i quali le persone, a qualsiasi età, attuano i processi di costruzione delle conoscenze e delle relazioni affettive nella propria vita.

Per gli Autori la crescita dell'essere umano non è lineare, ma passa inevitabilmente attraverso crisi, destabilizzazioni, discontinuità, rotture, nuovi adattamenti, nuovi problemi. Ogni tappa della crescita comporta un tipo di crisi in qualsiasi ambiente, in qualsiasi contesto.

Nel mondo dell'infanzia e dell'adolescenza le crisi sono presenti nella relazioni con i genitori e con i fratelli, nell'allargamento dell'ambito familiare, nell'impatto con la scuola, nel rapporto con gli insegnanti e con gli amici, nel destarsi della sessualità, nelle diverse tappe di studio, nella ricerca della prima occupazione, ecc.

La vita procede proprio così. Ognuno si fa strada in territori inesplorati, caotici, dove sono presenti avventure, turbamenti ed incertezze, ma anche gioie e felicità, che segnano la scoperta del futuro, la via per la maturazione della fiducia in sé e negli altri, le scelte consapevoli e libere di comportamenti più adeguati.

Questa dimensione accomuna la vita di tutti e sembra necessaria a livello umano e sociale per consentire di manifestare ciò che è latente nell'individuo e che i tempi di apparente tranquillità e benessere spesso impediscono di cogliere.

Questa esigenza di ricerca e di analisi spinge la Società Italiana per la Promozione della Salute ad offrire l'assistenza e la concreta opportunità ai propri soci e a chiunque sia interessato di adottare le metodologie e gli strumenti di indagine del manuale, compartecipando online alla raccolta di dati per la costruzione dell'Osservatorio Nazionale sul Benessere Soggettivo (ONBS- SIPS).

Gli Autori hanno donato ogni diritto economico loro dovuto per la pubblicazione alla Società Italiana per la Promozione della Salute (presso il Centro Nazionale del Volontariato Via Catalani, 158 - 55100 Lucca).

Bibliografia e sitografia.

  • Jung C.G., Luomo e i suoi simboli, Casini, Firenze – Roma, 1967
  • Theilhard De Chardin P., L'ambiente divino, Mondadori, Milano, 1968
  • De Grada E, Mannetti L., L'attribuzione causale, Il Mulino, Bologna, 1988
  • Palmonari A., Processi simbolici e dinamiche sociali, Il Mulino, Bologna, 1989
  • Argyle M., Psicologia sociale della vita quotidiana, Zanichelli, Bologna, 1996
  • Moscovici S., Psicologia Sociale, Borla, Roma, 1996
  • Kuhn Th. S., La struttura della rivoluzione scientifica, Einaudi, Torino, 1999
  • Boda G., L'educazione tra pari. Linee guida e percorsi operativi, Franco Angeli, Milano, 2006
  • Grof S., La nuova psicologia, Edizioni Spazio Interiore, Roma, 2013
  •  
  • http://www.misuredelbenessere.it
  • http://www.savethechildren.it/informati/pubblicazioni
di Antonio De Angeli Socio fondatore SIPS

Evidenziamoli

Abstract presentati che meritano maggiore attenzione

 Progetto giovani: la rete nel territorio

Marilena Piardi, Giovanni Sciolé, Alessandro Bono, Rita Gagno 
ASL 1 IMPERIESE 

Introduzione e motivazione che hanno condotto al progetto/attività
Il Progetto  in rete nasce nel 2008, vista la necessità di creare un “canale privilegiato” per rispondere ai bisogni di cura della fascia d’utenza adolescenziale e giovanile che presenti disturbi psichiatrici e/o dipendenza da sostanze (fascia 15-18-25 anni).
Il “canale privilegiato” funziona per le domande di cura che provengono dagli Ambiti Territoriali Sociali, dalla Scuola, dagli Uffici Giudiziari, dai Medici di Medicina Generale e dai Pediatri di Libera Scelta, dal DEA.
All’interno dell’Asl 1, l’asse portante è  costituito da un “Gruppo di Lavoro Sanitario Integrato” tra la Struttura Complessa Salute Mentale (comprendente il Sert) Distretto di Ventimiglia, il Consultorio, la Struttura Complessa di Psicologia e la Neuro Psichiatria Infantile.
 
Materiali e metodi
 Le principali linee sulle quali sta lavorando la rete sono:    
analisi e confronto continuativo all’interno del “Gruppo Sanitario Integrato” sui minori “multiproblematici” compresi nella fascia 15-18 anni (e sui loro nuclei familiari);
monitoraggio continuo sulle modalità di connessione con i Medici di Medicina Generale, Pediatri di Libera Scelta, Pronto Soccorso, il reparto S.P.D.C. e Ginecologia rispettivamente per ricoveri di pazienti minori non conosciuti ed I.V.G.di minorenni (attraverso apposite Schede predisposte);
contatti intensivi del Gruppo Sanitario Integrato con gli Enti facenti parte del “Gruppo Allargato”, in particolare con ATS, Scuole e Centri di Aggregazione Giovanili sia afferenti agli Enti Pubblici (Ventimiglia e Camporosso), che al Privato Sociale (Istituto Don Bosco di Vallecrosia);
contatti in rete con Procura e Tribunale per i Minorenni di Genova. 
Risultati del progetto /attività
Creazione di uno spazio a valenza non sanitaria, con forte radicamento nella comunità, dedicato alla prevenzione dei disturbi psichici e concepito come collegamento di rete per quella fascia giovanile bisognosa di cure che accede con difficoltà ai servizi istituzionalizzati offerti dal Dipartimento Integrato di Salute Mentale e delle Dipendenze. Si può definire quindi un Centro di Aggregazione Giovanile a gestione integrata tra volontari, operatori sociali ed operatori ASL, per interventi di lavoro strategico su adolescenti multiproblematici o giovani con patologie psichiatriche all’esordio.
 
Conclusioni
Il Gruppo Sanitario Integrato è in grado di fornire tempestivamente consulenza e presa in carico di giovani con problematiche psichiatriche e dipendenze patologiche con raccordo stretto con  gli Ambiti Territoriali Sociali Comunali, le Scuole, le realtà del Privato Sociale e realtà informali vicine agli adolescenti, in modo da fornire una risposta globale (socio sanitaria educativa) alle problematiche presentate anche  attraverso la prevenzione attuata con diagnosi precoce.
La principale finalità dell’approccio con questi enti è stata quella di promuovere un “Gruppo Allargato” con la funzione di Osservatorio di Distretto sul disagio giovanile, di promozione del coordinamento e dell’integrazione tra le risorse esistenti, di raccordo tra le problematiche della famiglia, dell’infanzia, dell’adolescenza e della salute mentale.
 

Presentato al Meeting "Promozione della salute e diritti umani" - Pisa 19 aprile 2013
 
Corso di formazione a distanza gratuito per i soci

IL PROFESSIONISTA SANITARIO E LA COMUNICAZIONE 

Il titolo vuole mettere il corso al passo con i tempi: medici e infermieri, i classici professionisti della salute, hanno visto negli anni crescere il numero di professionisti sanitari che riescono a rispondere alle esigenze di una medicina sempre più specialistica. Se ormai appare abbastanza condiviso il bisogno per medici e infermieri di una formazione continuativa su relazione e comunicazione, come possiamo pensare che gli altri professionisti sanitari possano non avere lo stesso bisogno?

Se dal lungo elenco dei professionisti della salute estraiamo più o meno a caso una professione, ci rendiamo conto che qualsiasi essa sia ha bisogno di forti abilità comunicative. Un dietista, per esempio, vedrà il suo successo professionale dipendere non solo dalle sue conoscenze dietologiche che ha appreso nel corso degli studi universitari e che condivide con i suoi colleghi, ma soprattutto dalle sue abilità comunicative e relazionali. Non sarà l’ottima prescrizione di una dieta ben bilanciata a far recuperare al paziente l’equilibrio metabolico perduto, ma piuttosto la relazione in cui il trattamento terapeutico avviene.

Lo stesso discorso non vale forse anche per la fisioterapista che sta iniziando la riabilitazione di una persona che ha subito un infarto miocardico? Non sarà forse indispensabile la conoscenza di ciò che determina una così profonda condizione di crisi del paziente a livello emotivo? Certamente non sarà sufficiente avere tutte le più avanzate conoscenze sulle possibilità di recupero funzionale del cuore dopo l’episodio ischemico, per ottenere l’aderenza del paziente ad un trattamento riabilitativo. Sapere come instaurare una relazione di aiuto con il paziente sarà ciò che potrà fare la differenza fra un professionista e l’altro che, ottenendo risultati diversi in termini di aderenza del paziente.

Il nostro obiettivo, con questo corso, è diventato quello di dare ad ogni professionista della salute le basi sulle tecniche comunicativo-relazionali per sapere e poter curare meglio i propri pazienti. Come “La comunicazione sanitario – paziente”, anche questo corso è articolato in 12 unità formative costituite da diapositive e testo, arricchito di contenuti multimediali.

Tuttavia la vera novità del corso è il tutoraggio. Tramite il gruppo di discussione collegato al corso, potranno essere poste domande agli autori, riportare in discussione esperienze personali e contattare in privato gli autori per esigenze particolari.

Il corso rilascia 9 ECM
Per richiedere il codice personale gratuito riservato ai soci in regola con il pagamento della quota sociale 2014 clicca qui.

Chi non è socio SIPS acquistare il corso sul sito http://www.edukarea.it/ al costo di €54,00
 

World Cafè per Promotori della salute
13 giugno 2014 dalle 14.00 alle 18.00
Auditorium Polo Didattico
Via Rinaldo Piaggio s.n. (lato opposto al n. 34)
Pontedera (PI)

L'obiettivo dell'incontro è duplice: trattare insieme l'argomento della riduzione delle iniquità in promozione della salute, in linea con quanto deciso dagli stati della regione europea dell'OMS che hanno firmato l'Health 2020, per definire il problema e individuare strategie per affrontarlo; raggiungere l'obiettivo metaformativo per permettere a chi opera nella promozione della salute di imparare ad utilizzare questa nuova metodologie didattica.
ECM in fase di richiesta per le professioni sanitarie.
L'evento è gratuito e riservato ai Soci SIPS e ai dipendenti della ASL 5.

Iscrizione entro il 31 maggio 2014
ECM richiesti
Iscrizione online
 
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Educare alla responsabilità: scuola e sanità insieme per promuovere la salute e il benessere delle future generazioni
Siena 5 e 6 settembre 2014
Il tema educare alla responsabilità è stato individuato per il meeting annuale dalla Società Italiana di Promozione della Salute da sempre impegnata a sostenere i percorsi delle nuove generazioni che favoriscano la loro crescita culturale ed educativa nell'ambito dei diritti umani ed in particolare del diritto alla salute. In tale contesto il mondo della scuola insieme a quello della sanità rappresentano un universo denso di significati che abbraccia l'agire delle persone che in essi operano, i destinatari degli interventi che promuovono e realizzano, il più vasto mondo sociale che rappresenta cornice e al tempo stesso scenario futuribile per le nuove generazioni ancora in crescita. Le giornate dedicate al meeting vogliono offrire un forte momento di riflessione che intende raccogliere le varie esperienze realizzate in tutte le Regioni attraverso una responsabilizzazione di tutti i componenti dell'unico sistema educativo scuola/salute. Un modello educativo comune coincidente con una comunità in cui si cresce sul piano umano e culturale, perseguendo l'obbiettivo di formare individui responsabili, aperti alle altre culture e liberi di esprimere sentimenti, emozioni ed attese, capaci di gestire conflittualità ed incertezze, di operare scelte ed assumere decisioni autonome agendo responsabilmente.
Iscrizioni
Abstract entro il 15 giugno
Dettagli del meeting

 
Percorsi di integrazione: buone pratiche a confronto

16 e 17 giugno 2014
Sala delle Cooperazioni
Trento
Cittadini, professionisti e policy maker riconoscono universalmente il valore dei processi di cambiamento e riqualificazione a supporto della sistematica integrazione professionale, organizzativa e tecnologica dei servizi sanitari – in ambito ospedaliero, distrettuale e del dipartimento di prevenzione – per rispondere realmente e globalmente ai bisogni e alle aspettative dei cittadini-pazienti e delle altre parti interessate. Tuttavia, la concreta realizzazione e la tempestiva diffusione delle buone pratiche costituisce ancora un ambito critico per i servizi sanitari.
 
In continuità con il convegno nazionale realizzato a Trento il 7 febbraio 2104 “Esperienze di integrazione per una sanità di valore”, focalizzando specificamente la dimensione operativa dell’implementazione e della valutazione dei risultati, il seminario intende favorire la presentazione e la valutazione partecipata di esperienze e risultati ottenuti nel servizio sanitario nazionale in ambiti chiave di integrazione per la promozione della salute della popolazione e il miglioramento della presa in carico del paziente in età evolutiva, adulta e anziana.
Il confronto fra tutti i partecipanti all’evento consentirà di evidenziare (secondo modalità “strutturate” e standardizzate) e condividere, da punto di vista pratico, strategie, metodi e strumenti operativi da adottare per mettere in atto, comunicare, monitorare e sostenere l’efficace e tempestiva diffusione di buone pratiche funzionali a mettere le persone al centro del cambiamento e promuovere, a vari livelli, i processi di integrazione auspicati.
Durante l’evento verranno premiate le migliori buone pratiche riconosciute nel corso dello stesso da giuria e partecipanti all’evento.
I nostri sostenitori
 
Sergio Ardis (a cura di)

La promozione del benessere
Strumenti per la sua valutazione

Edizioni Aonia, 2014
Acquistabile solo
sul web in formato cartaceo o elettronico

I diritti di autore sono interamente destinati alla SIPS
Sergio Ardis - Moreno Marcucci

La comunicazione sanitario-paziente

Edizioni Aonia, 2013
Acquistabile solo
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I diritti di autore sono interamente destinati alla SIPS

Questa newsletter è stata realizzata con il contributo della
Fondazione Banca del Monte di Lucca