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Numero 49 settembre 2016

 
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In questo numero I corsi di formazione SIPS
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Rileggiamo la Carta di Ottawa

Celebriamo i trenta anni della Carta di Ottawa
La Carta di Ottawa, adottata nella prima Conferenza internazionale per la promozione della salute (17-21 novembre 1986), compie trent’anni. È il documento che definisce la promozione della salute, ne segna i confini e gli obiettivi e gli strumenti.
Per festeggiare questo anniversario abbiamo pensato che il modo migliore è rileggere la Carta. Per questo ogni mese vi proporremo la rilettura di un brano con un commento di una socia o di un socio.
Iniziamo! [ndr]


«I partecipanti a questa Conferenza si impegnano: 
1. a intervenire nel campo della politica pubblica per la salute e a sostenere un chiaro impegno politico a favore della salute e dell’equità in ogni settore; 2. a contrastare le pressioni a favore dei prodotti dannosi, dell’impoverimento delle risorse, degli ambienti e delle condizioni di vita malsane, di una nutrizione inadeguata; al contrario, si impegnano a focalizzare attenzione su questioni di salute pubblica quali l’inquinamento, i rischi occupazionali, la questione dell’abitazione e degli insediamenti; 3. a riconoscere che le persone costituiscono la maggior risorsa per la salute; si impegnano inoltre a supportarle e a metterle in grado di mantenere sane se stesse, i familiari e gli amici (con mezzi finanziari o con altri mezzi) e ad accettare che la comunità sia una voce fondamentale sui temi della salute, delle condizioni di vita e del benessere; 4. a riorientare i servizi sanitari e le relative risorse verso la promozione della salute e a condividere il potere con altri settori, altre discipline e cosa più importante, con le persone stesse; 5. a riconoscere che la salute e il suo mantenimento sono un importante investimento sociale e una sfida; a occuparsi del problema ecologico globale rappresentato dai nostri modi di vita» 


Pacta servanda sunt: gli impegni presi vanno rispettati. E così a trenta anni dalla Carta di Ottawa è possibile fare una più attenta analisi di quanto la politica pubblica sia intervenuta a favore della salute, anche se a prima vista non sembra abbia dato un esempio di “alta responsabilità”, quella propria di cui riveste quel ruolo.
Eppure di possibilità di poter governare il cambiamento ce ne sono state molte a cominciare dalla caduta di quel “muro” che ci ha fatto credere che fosse finito il tempo delle ideologie e che finalmente trionfassero gli ideali e che dall’un contro l’altro armati si cominciasse a costruire un nuovo percorso: quello dell’uno insieme all’altro. 
Ma una più attenta lettura dei singoli elementi componenti il documento finale degli impegni ci conduce ad esaminare quelli che in tema di promozione della salute vengono definiti prerequisiti, cominciando da ciò che rappresenta il primo obiettivo: la pace. 
Anche se ogni anno si continuano ad assegnare premi Nobel per Pace, non sembra proprio che la pace trionfi, anzi si continuano a produrre armi che non fanno altro che alimentare la guerra, o meglio ancora le guerre. 
Ed accade poi che per vari motivi, non analizzabili in questo contesto, la guerra assume caratteristiche nuove ma ben definibili: quel terrorismo che ci fa vedere quanto l’uomo sia lupo all’uomo (homo homini lupus). 
Continuando ad esaminare i vari prerequisiti della promozione della salute ci rendiamo conto che i problemi relativi all’abitazione, al cibo, al reddito, all’ambiente, alla giustizia sociale e all’equità stanno creando sempre di più forti disuguaglianze aumentando il divario tra ricchi e poveri, fra chi sta bene e chi sta male.
Il dilagare della conflittualità su questi temi ha fatto scaturire un altro fenomeno: quello della migrazione dei popoli. Non più solo la guerra quale sua causa, ma impoverimento delle risorse degli ambienti e delle condizioni di vita mal sane, mancanza di abitazioni e di cibo, di quel reddito minimo in grado di garantire una vita dignitosa sono diventate le nuove cause. 
A questo va aggiunto che stiamo assistendo ad un rapido mutamento dell’ecosistema, con forte aumento delle ingiustizie sociali e delle inequità. In poche parole fattori politici, economici, sociali, culturali, ambientali, comportamentali e biologici sembra che si siano alleati per danneggiare la crescita e renderci ingovernabili. 
A ben vedere questi fenomeni che stano coinvolgendo l’intera nostra “casa comune” trovano la loro accelerazione in quella che comunemente viene definita globalizzazione, che a livello di comunicazione ha fatto cadere tutte le barriere, a superare confini fino ad ora inimmaginabili, tali da imporre in alcuni Stati anche dei limiti. 
Ma non ci sono né ci potranno essere per ora dei limiti in quanto si sono rovesciati i termini: la globalizzazione sta governando la classe politica; l’una corre ad una velocità tale che per l’altra è impossibile tenere il passo lasciandosi così governare. 
Come allora pensare di intervenire? Nel riconoscere che le persone, gli individui costituiscono la maggiore risorsa per la salute e che vanno quindi supportati e messi in grado di mantenere “in salute” se stessi, i familiari e gli amici; in poche parole la comunità deve essere una voce fondamentale sui temi di salute, di vita e del benessere. 
La comunità si deve far carico di assumersi direttamente quelle responsabilità che fino ad ora ha delegato alla classe politica in quanto con tale delega si è tolta la responsabilità e senza la responsabilità ha perso la propria dignità.
Dato atto che per quanto accennato le persone, gli individui, l’umanità non vogliono più stare male anzi vogliono stare in salute ed in tal senso sono disponibili ad iniziare radicali cambiamenti di vita dando via anche a migrazioni con caratteristiche di globalizzazione. 
C’è bisogno di un nuovo governo della cosa pubblica, il buon governo, e non possiamo che augurarcelo il più presto possibile e ciò sarà possibile solo e soltanto quando “i re diventeranno filosofi e i filosofi diventeranno re”.
È con questa affermazione di Aristotele che può e deve iniziare la rivoluzione che attendiamo ed auspichiamo. 

Riccardo Senatore Presidente Nazionale SIPS

Il primo MOOC di promozione della salute in Italia

di Marcello Pacitti
Con più di 8500 iscritti su tutto il territorio nazionale, il “Corso per promotori della salute - livello 1” offerto dalla SIPS in collaborazione con EduKarea, può essere considerato il primo MOOC sulla promozione della salute realizzato in Italia. Allora chiediamo a Sergio Ardis di rispondere ad alcune domande.
Cos’è un MOOC?
La sigla MOOC è ben nota a chi si occupa di formazione e in particolare di formazione a distanza. Massive Open Online Course indica una modalità di formazione che utilizza internet, che prevede l’accesso gratuito e che riesce a raggiungere un numero di partecipanti molto elevato. In genere, come nel nostro caso, il corso si caratterizza per la disponibilità di forum di utenti per la discussione sui contenuti e dei “teaching assistants” (TAs), ovvero un tutoraggio da parte dei docenti che in tempi brevi fornisce risposte ai dubbi e ai problemi aperti dai partecipanti.
Quanti sono gli utenti di un MOOC?
In genere alcune migliaia. Con tre o quattromila iscritti si parla di MOOC. Più raramente vengono raggiunti numeri intorno ai 10.000. Penso che entro la fine dell’anno supereremo questo numero con il nostro corso… Comunque alcuni MOOC in lingua inglese hanno sfiorato i 200.000 partecipanti coinvolgendo praticamente tutti i paesi del mondo.
Perché la SIPS sta investendo nella formazione online?
L’esigenza della formazione per la creazione di un profilo formativo del promotore di salute è fortemente sentita. Di ciò ne è testimonianza proprio il grande numero di iscritti. Penso che in futuro la nostra società scientifica si dovrà fare carico dell’accreditamento dei curricula di quanti promuovono salute per garantire la qualità di chi opera sul campo. Insegnanti, sanitari e tutti gli altri professionisti che si occupano di promozione della salute avranno bisogno sempre di più di attestare le proprie competenze. Per questo noi stiamo lavorando già al “Corso per promotori della salute - livello 2” che prevediamo di pubblicare nel prossimo mese di gennaio. Abbiamo già in cantiere i livelli successivi. Vogliamo finalmente dei promotori della salute adeguatamente formati.
Può dirci in anteprima gli argomenti del prossimo MOOC?
I prossimi MOOC rientreranno nella core competence di ogni società scientifica: formare sulle basi teoriche. Nel nostro caso sulle basi teoriche della promozione della salute. Solo successivamente inizieremo a parlare degli strumenti di promozione della salute.
Quale futuro immagina per questo MOOC?
In questo momento è difficile immaginare un futuro. Forse è più facile sognarlo. Basterebbe un finanziamento contenuto da parte di una istituzione internazionale come l’OMS per sostenere le spese per la traduzione e per il provider che fornisce la piattaforma e la gestione del corso online. Non penso solo all’inglese, ma anche alle tre lingue più conosciute al mondo: cinese mandarino, spagnolo e arabo.
Ma questo è solo un sogno. Adesso.

Marcello Pacitti, Socio SIPS - Delegazione Toscana
Le rubriche

Documentazione e promozione della salute
Organizzazione: i luoghi e i tempi della salute.

«La salute è creata e vissuta dalle persone all'interno degli ambienti organizzativi della vita quotidiana: dove si studia, si lavora, si gioca e si ama. La salute è creata prendendosi cura di se stessi e degli altri, essendo capaci di prendere decisioni e di avere il controllo sulle diverse circostanze della vita, garantendo che la società in cui uno vive sia in grado di creare le condizioni che permettono a tutti i suoi membri di raggiungere la salute». Carta di Ottawa

Tutte le persone vivono e guadagnano salute solo se ricercano e adottano, con  una mentalità aperta e plurale, i valori umani e i principi civili che danno significato e regolano la vita personale e sociale nei luoghi e nei tempi del vivere quotidiano.
Qualsiasi organizzazione, sociale, sanitaria, politica,  giuridica, educativa, religiosa, commerciale, tecnica, amministrativa, ecc., è favorevole alla salute quando assicura forme di relazione umana reciproca, che riconoscono, governano e valorizzano anzitutto l'incontro, il dialogo, lo scambio, la collaborazione, la condivisione, la partecipazione, perseguendo in ogni contesto e in ogni momento un orientamento di autentica convivialità.
La salute nella vita personale e sociale non può essere considerata il prodotto di una competizione o il risultato di una gara o di una sfida tra individui, tra istituzioni, tra componenti sociali, ma va sempre considerata un'opportunità spazio-temporale irripetibile di incontro, confronto e apprendimento tra gli individui e le organizzazioni che li accolgono.
La salute, per questo, rappresenta, il frutto prezioso ed unico di una cooperazione costante e responsabile, che si attua sia nei luoghi e nei tempi in cui si nasce, che nei luoghi e nei tempi in cui si lavora, si studia, ci si incontra, si discute, ci si diverte, dove si gioisce, dove si ama, dove si soffre, dove si muore.
Qualsiasi cultura è tenuta a rispettare questa visione interattiva della salute, aprendosi concretamente, da una parte, alla realtà esistenziale di ciascun individuo e, dall'altra, alle possibilità di controllo e miglioramento organizzativo di ciascun ambiente.
Si tratta di un intreccio di prospettive necessario per realizzare il bene comune e la tranquillità civile, partendo comunque e sempre dai diritti inalienabili di cittadinanza sociale di ogni persona (età, sesso, religione, ecc.).
I luoghi fisici e i tempi dell'organizzazione infatti educano, facilitano l'apprendimento, favoriscono l'incontro, se sono in grado di sollecitare idee, promuovere affetti e sentimenti, trovare soluzioni condivise, scoprire limiti, inventare strumenti e prodotti finalizzati alla salute e al benessere. 
Lo spazio fisico e i tempi di una organizzazione (scuola, asilo nido, ospedale, ambulatorio, mensa, azienda, palestra, residenza socio-sanitaria, abitazione, condominio, quartiere, città; ma anche televisione, radio, telefono, computer, ecc.) sono significativi per la salute se creano ordine (attrezzature, arredi, viabilità, giardini, piazze, strade, servizi, orari, modalità d'uso, ecc.) e se riescono a presentarsi come modelli di vita sociale, fornendo anche informazioni e documenti per la salute utili alle persone che li abitano o li frequentano.
L'intreccio tra divenire individuale e divenire collettivo ha, infatti, lo scopo eminente di riconoscere l'altro (bambino, giovane, adulto, anziano, ecc.) facilitando l'armonia dei corpi e l'incontro delle menti, per apprendere le modalità di vita eticamente più appropriate per comunicare salute a ciascuno.
La salute diviene in questo modo storia vissuta e autentica di ogni uomo. Ciascuno con le proprie mani contribuisce al mantenimento dell'organizzazione insieme agli altri e a dare  significato positivo alle esperienze sperimentate nell'agire comune.
Questa prospettiva organizzativa rende la salute una forza vitale e dinamica che consente di superare, in modo riflessivo e creativo, le abitudini incallite, le prescrizioni insopportabili, le conoscenze ripetitive, gli steccati disciplinari insulsi, le visioni unilaterali e stereotipate. Essa ha nella libertà, nella responsabilità, nella fiducia attenta al presente e al futuro, i fondamenti per innovare la vita sociale e comunitaria e affrontare l'imprevisto e l'inatteso che sono in ogni organizzazione pubblica e privata.

Bibliografia.
Illich I., Per una storia dei bisogni, Mondadori, Milano, 1985;
Illich I., Nemesi medica, L'espropriazione della salute, Red, Como, 1991; 
Illich I, La convivialità: una proposta libertaria per una politica dei limiti allo sviluppo, Red, Como, 1993; 
Morin E., L'uomo e la morte, Meltemi, Roma 2002:
Morin E. I sette saperi necessari all'educazione del futuro, Raffaello Cortina, Milano 2001;
Morin E., Le idee: habitat, vita, organizzazione, Feltrinelli Milano, 1992; 
Morin E., Introduzione al pensiero complesso, Speling & Kupfer, Milano, 1993;
Goleman D., Intelligenza emotiva, Rizzoli, Milano, 1997; 
Bodei R., La vita delle cose, Laterza, Roma-Bari, 2011;
Ferraris M., Manifesto del nuovo realismo, Laterza, Roma-Bari, 2012.

di Antonio De Angeli. Socio fondatore SIPS

 
Parliamo di resilienza

Un nuovo modello teorico
I fattori ambientali di resilienza degli infermieri (parte terza)

(Continua dal numero precedente)
Concludiamo l’illustrazione dell’Health Services Workplace Environmental Resilience Model  (HSWERM) di Crusack (2016), presentato nelle due precedenti newsletter, con i tre domini (professionale, pratico e personale) che possono essere individuati nel concetto organizzativo di supporto collocandovi all’interno i vari fattori di resilienza ambientale per gli infermieri. Ripetiamo che ai fini del modello il supporto è definito come gli interventi che sul luogo di lavoro “nutrono” e forniscono abilità agli infermieri per resistere alla pressione del luogo di lavoro. In questo concetto organizzativo sono individuabili i tre domini già illustrati e si vengono in tal modo a definire tre aree in cui individuiamo i vari fattori ambientali di resilienza per gli infermieri.
La prima area individuabile è quella del supporto professionale che comprende i seguenti fattori ambientali di resilienza:

  • le linee di comunicazione esplicite sia a livello di reparto che a livello di organizzazione;
  • leadership attenta, sensibile, comprensiva e supportante sia a livello di reparto che di organizzazione;
  • accesso pianificato (previsione di un orario) ai colleghi più alti in grado per la gestione dei dilemmi etici;
  • clima relazionale rispettoso e attento che incoraggia domande e proposte innovative.


La seconda area individuabile è quella del supporto pratico che consiste in quei processi sul luogo di lavoro che rendono gli infermieri capaci di fornire assistenza centrata sul paziente. Questa comprende i seguenti fattori di resilienza ambientale:

  • aspettative legate al ruolo esplicite sia a livello di unità che di organizzazione, ma non restrittive.
  • la distribuzione dei pazienti incrociata con le abilità e l’esperienza;
  • un rapporto infermiere paziente e un sistema di distribuzione dello staff che consideri l’esperienza e la complessità dell’assistenza;
  • accesso pianificato (previsione di un orario) al supporto clinico esperto per una guida ai dilemmi pratici;
  • linee guida e procedure cliniche facilmente accessibili, attuali e sensibili;
  • risorse essenziali compreso lo strumentario disponibili e correttamente funzionanti;
  • supporto organizzativo rispettoso della collaborazione interprofessionale che facilita la cura in sicurezza dei pazienti.
La terza area è quella del supporto personale che è definibile come l’ambiente di lavoro salutare e sicuro e le pratiche che rendono gli infermieri capaci di sentirsi connessi, sicuri e capaci di reggere bene. In questa area sono compresi i seguenti fattori:
  • cultura e modelli di comportamento a livello di reparto e di organizzazione  basati sulla gentilezza e sul comportamento positivo dello staff.
  • riunioni periodiche dello staff mirate all’individuazione dello stress e ricerca di soluzioni collaborative.
  • scelte che massimizzano il benessere fisico e psichico e compreso il controllo degli episodi di violenza sui luoghi di lavoro;
  • interruzioni per fare gli spuntini pianificate con monitoraggio che assicuri che tutti li facciano;
  • pause e opportunità disponibili dopo situazioni impegnative per praticare strategie di mindfulness;
  • sistema di turni che faciliti il riposo, l’impegno con la famiglia, gli amici e la comunità;
  • accesso facilitato all’assistenza per gli stati d’ansia;
  • accesso a programmi di assistenza (es. ambulatori per il disadattamento lavorativo);
  • accesso alle ferie e ai congedi e pause quando necessario per la cura della propria persona;
  • spazi fisici allestiti per pratiche di mindfulness, esercizi di respiro, brevi meditazioni.
In conclusione, a giudizio di chi scrive, questo modello si inquadra benissimo nella promozione della salute. Infatti, se la valutazione dello stress lavoro correlato che impone azioni a livello ambientale per il suo controllo o gestione, rientra a pieno titolo nella prevenzione, i fattori di resilienza ambientale rientrano a pieno titolo nella promozione della salute. Agire sullo stress significa rimuovere le cause di danno (prevenzione) mentre i fattori ambientali di resilienza sono tali solo in quanto riescono a favorire l’empowerment for health della persona.

Cusack L, Smith M, Hegney D, Rees C S, Breen L, Witt R, Rogers C, Williams A, Cross W, Cheung K. (2016) Exploring environmental factors in nursing workplaces that promote psychological resilience: Constructing a unified theoretical model. Frontiers in Psychology. 7:600 http://dx.doi.org/10.3389/fpsyg.2016.00600


di Sergio Ardis. Segretario Nazionale SIPS

 


Evidenziamoli

Abstract presentati che meritano maggiore attenzione

Social net skills: promozione del benessere nei contesti scolastici, del divertimento notturno e sui social network, tramite percorsi di intervento sul web e sul territorio 

Maria Felicia D’Aniello1, Francesco Aiello, Wanda Aiello
1 ASL Napoli 3 Sud
liciadaniello@teletu.it 

Il 26 e 27 marzo a Firenze, nel suggestivo Cenacolo del Fuligno, si è tenuto l’evento finale del Progetto Nazionale CCM “Social Net Skills promozione del benessere nei contesti scolastici, del divertimento notturno e sui social network, tramite percorsi di intervento sul web e sul territorio”, promosso e finanziato dal Ministero delle Salute, affidato alla Regione Toscana in veste di Capofila, che ha visto la partecipazione, fin dal 2011, di sei Regioni partner: Campania, Puglia, Lazio, Umbria, Emilia- Romagna, Liguria e Lombardia. La Campania, che vede come Referenti Regionali la Dottoressa Marina Rinaldi, Responsabile U.O.D. Interventi Sociosanitari della Regione Campania e il Dottor Gennaro Pastore, Dirigente della stessa U.O.D., ha affidato la gestione progettuale al Dottor Bruno Aiello, Coordinatore dei Ser.T. della ASL Napoli 3 Sud. L’evento finale del progetto CCM “Social Net Skills” ha presentato il lavoro svolto per la creazione di momenti virtuali e reali, finalizzati a potenziare nella popolazione giovanile l’acquisizione di un maggior spirito critico e la consapevolezza dei danni correlati all’uso di sostanze, a rafforzare l’acquisizione di modalità più sane di divertimento e di salutari stili di vita (secondo le indicazione del programma “Guadagnare Salute”) anche attraverso l’offerta di consulenze on line agli adolescenti, attivate nelle varie regioni coinvolte nel progetto CCM, con la collaborazione di peer educator. 
Il Progetto si è proposto di promuovere interventi di promozione della salute agendo non solo nei contesti “fisici” di aggregazione dei giovani, quali scuole, discoteche, piazze, ma anche “virtuali”, quali web, social network. Se da un lato si è trattato di potenziare e meglio qualificare interventi per i quali già si è maturata una notevole esperienza sul territorio che va da Castellammare di Stabia alla Penisola Sorrentina, quali interventi interattivi nelle scuole rivolti a studenti, genitori, docenti e presenze nelle discoteche per la prevenzione dell’abuso di alcol e l’offerta di alcoltest, dall’altro ci si è dovuti sperimentare nel campo degli interventi sulla rete. Questo ha necessitato prima di un approccio teorico a cui hanno preso parte alcuni operatori Ser.T. e soprattutto dei giovani destinati a diventare i protagonisti assoluti degli interventi, tramite un coinvolgente corso di formazione interregionale che si è tenuto nel 2012 nei locali del Ser.T. di Castellammare di Stabia. Dal corso di formazione si è creato un gruppo di operatori formato da giovani, peer, e da operatori Ser.T., senior, che nel tempo sono riusciti ad avere una presenza sulla rete con una pagina facebook “Youngle Stabia”, realizzando numerose chat di ascolto, rivolte ai giovani e gestite direttamente da altri giovani, adeguatamente formati e motivati, seppure in costante contatto con gli operatori senior di riferimento. Youngle è il primo servizio pubblico nazionale di ascolto e counseling su Facebook rivolto ad adolescenti e gestito da adolescenti con il supporto di psicologi ed esperti di comunicazione. Durante la manifestazione conclusiva del progetto si è fatto il punto di quanto si è realizzato, confrontando in particolare le esperienze dei vari profili/pagine facebook “youngle” (ad oggi sono stati attivati profili a Castellammare di Stabia, Firenze, Viareggio, Savona, Forlì, Reggio-Emilia, Parma, Modena, Perugia, Milano, San Severo), ma si è parlato anche della evoluzione della piattaforma web di interfaccia che dovrebbe evolversi verso un App, “YougleUp”, che permetterebbe un collegamento più agile, immediato e friendly per i giovani destinatari e protagonisti di questa originale azione di contatto fatta per i giovani, gestita da giovani su canali di comunicazione propri dei giovani. L’incontro fiorentino presso il Cenacolo del Fuligno è stato un’occasione di confronto tra i Referenti Nazionali e Regionali del progetto “Social Net Skills”, dove hanno trovato un momento di confronto il Referente Nazionale del Progetto per il Ministero della Salute, Dottoressa Teresa Di Fiandra, il Referente Nazionale del Progetto per la Regione Toscana, il Dottor Arcangelo Alfano, e i Coordinatori Nazionali del Progetto, Dottor Guido Intaschi e Stefano Alemanno. L’incontro è servito anche come momento di incontro tra i tanti giovani peer che hanno dimostrato di essere capaci di relazionarsi non solo attraverso un monitor, una tastiera, uno smartphone, ma anche con sguardi e parole.

Atti del meeting nazionale SIPS 2015 - Vaglio di Basilicata PZ
 
Programma provvisorio
Meeting nazionale SIPS 2016

Trent’anni di Carta di Ottawa

Un maggior controllo sulla propria salute e sui propri ambienti per fare scelte favorevoli alla salute

Genova
17-18 novembre 2016
 
La prima conferenza internazionale per la promozione della salute si tenne a Ottawa dal 17 al 21 novembre 1986. Il risultato tangibile fu la Carta di Ottawa che segnò la nascita ufficiale della promozione dalla salute. La Carta infatti aggiunse alla sanità pubblica un ulteriore tassello che andando oltre la prevenzione, oltre gli stili di vita, permetteva di puntare al benessere. Il benessere diventava l’oggetto della promozione della salute e gli individui e gruppi dovevano essere messi in grado di esercitare un controllo sulla propria salute e sui propri ambienti per fare scelte favorevoli alla salute.
«Per aumentare il proprio benessere gli individui o i gruppi devono essere messi in grado di identificare e realizzare le proprie aspirazioni, soddisfare i propri bisogni e modificare gli ambienti di vita.»
Trent’anni fa è nata la promozione della salute come promozione del benessere.
A Genova ci ritroveremo ancora una volta per confrontarci sulla promozione salute, su quanto è stato fatto e su quanto ancora dobbiamo fare.

Programma provvisorio

Meeting Nazionale SIPS
Giovedì, 17 novembre 2016
13.30  Registrazione dei partecipanti
14.00  Saluti Autorità


14.30    SESSIONE 1: Da Ottawa ad oggi

La promozione della salute in Italia a trent’anni da Ottawa
Angela Spinelli e Barbara De Mei

Da Ottawa alla SIPS
Riccardo Senatore

15.30    Discussione
15.30    SESSIONE 2: Benessere e sostenibilità

Obiettivi di sostenibilità e promozione della salute
Flavio Lirussi
Andare oltre gli stili di vita e puntare al benessere
Daniela Galeone 
Oltre l’AFA
Lucia Livatino
Benessere sessuale e affettivo
Ciro Basile Fasolo
La prevenzione delle malattie cronico degenerative nel contesto lavorativo: WHP in ASL3 Genovese
Ferrando Gianna Elisa 

18.30     Discussione

19.00    Fine lavori


Venerdì, 18 novembre 2016
8.30 registrazione presenti


9.00 SESSIONE 3: ricerche sulla promozione della salute e altro
Moderatore: Silvana Tilocca

Comunicazioni orali (12 comunicazioni)

11.00     Discussione

11.15    SESSIONE 4: La cronicità e il benessere     

Consumo di voluttuari e patologie croniche: uso o abuso?
Gianni Testino

Amare il proprio cuore: aderenza alla terapia e agli stili di vita
Piero Clavario 

La malattia cronica polmonare: dalla diagnosi all’end-stage
Antonella Serafini 

12.45     Discussione

13.00     Pausa pranzo

14.00    SESSIONE 5: Attività di promozione della salute


Comunicazioni orali (12 comunicazioni)

16.30      Tavola Rotonda: Le reti di promozione della salute in Italia

Rete città sane (Simona Arletti), Rete IUHPE (Paolo Contu), Reti HPH (Giulio Fornero), Rete delle scuole che promuovono salute (Bruna Baggio), Rete WHP (Liliana Coppola)

17.30    Premi SIPS
•    Consegna della Medaglia d’oro del Società Italiana per la Promozione della Salute 2016
•    Premio per il miglior abstract di progetti di promozione della salute
•    Premio per il miglior abstract di ricerca sulla promozione della salute

18.00    Questionario di valutazione dell’apprendimento e fine lavori



Iscrizioni
Il meeting è gratuito e riservato ai soci SIPS in regola con il versamento della quota sociale 2016. Le iscrizioni saranno accettate sino ad esaurimento dei posti disponibili. Per le iscrizioni è necessario usare il seguente form.
https://form.jotform.com/drardis/genova2016

Sede
Istituto Tecnico dei trasporti e logistica
Edificio Calata Darsena - 16126 Genova
Tel. 010 2518821 


ECM
Richiesti per tutte le professioni sanitarie

Contatti
segretario@sipsalute.it

Workshop premeeting
(per partecipare al workshop è necessaria specifica iscrizione) 

9.00 Gli Entomia e benessere
Mario Betti, Manola Marsalla, Anna Massaccesi, Mariangela Biagioni, Sandro Gonnella

L’entomia è una disciplina olistica che mira alla salute psicofisica, al benessere e all’evoluzione personale, attivando processi di trasformazione somatica, psichica e spirituale. Deriva da antiche tecniche di cura e di trasformazione interiore, rivisitate alla luce delle più moderne terapie psicocorporee e transpersonali. Può essere considerata una sorta di “mindfulness in movimento”, utile per recuperare la nostra integrità personale ed ampliare la nostra coscienza. Prevede una serie di sequenze motorie, dette “forme entomiche”, ciascuna delle quali è suscettibile di varie applicazioni e sviluppi; esse si ispirano a piccoli animali invertebrati (insetti, ragni, crostacei, vermi, molluschi) ossia ad animali appartenenti a tipi (philum) differenti da quello dei cordati, cioè dal nostro. Inducono vissuti cenestesici che favoriscono l’identificazione con questi piccoli esseri ed aiutano ad entrare in contatto con parti di sé rimosse o negate.

12.00 termine workshop

Guarda il video
https://youtu.be/WYC1Uz6wtWg

Iscrizioni al workshop
per iscriversi utilizzare il form specifico (solo per chi è già iscritto al Meeting nazionale)
CORSO PER INSEGNANTI PROMOTORI DELLA SALUTE – LIVELLO 1
Formazione a Distanza gratuita 

Abbiamo realizzato un corso specifico per insegnanti promotori della salute (livello 1). Si tratta del primo corso di formazione a distanza per insegnanti e altro personale non sanitario.
Il corso è gratuito per tutti, oltre che a proporlo per i soci insegnanti (o comunque non sanitari) consigliamo di pubblicizzarlo il più possibile fra gli insegnanti che lavorano a progetti di promozione della salute o che comunque vogliono costruire il loro curriculum di promotore della salute e del benessere.
 
Descrizione
Con la prima Conferenza Internazionale della Promozione della Salute che si è tenuta ad Ottawa nel 1986, la promozione della salute viene definita e distinta dalle altre discipline che riguardano la salute. Purtroppo ancora oggi la definizione di promozione della salute continua ad essere sconosciuta ai più che, ancorché operanti per la salute, confondono la promozione con la prevenzione e talvolta parlano di promozione della salute in modo e contesti completamenti avulsi al suo significato.
Il corso di formazione proposto dalla Società Italiana per la Promozione della Salute mira a colmare questa lacuna. La promozione della salute è nella sua essenza interdisciplinare. Per questo il corso non è solo rivolto ai sanitari, ma è destinato a chiunque si occupi di salute a partire dai tanti insegnanti che ogni giorno lavorano per rendere i loro percorsi educativi traiettorie di benessere.
Si tratta di una formazione di base che parte dai concetti fondamentali della promozione della salute. A questo corso di base seguiranno altri corsi che nasceranno dall’unica società scientifica italiana interdisciplinare che ha come obiettivo lo studio, la ricerca e la diffusione dei temi della promozione della salute.
L’obiettivo finale è quello di costruire un profilo di promotore della salute che qualsiasi sia la sua professione o il suo ambito operativo condivida i concetti di base e strumenti operativi propri della promozione della salute.
 
Iscrizione gratuita.
Per l’iscrizione richiedere il codice gratuito a fad-insegnanti@sipsalute.it
 
Corso per promotori della salute – livello 1 (Sanitari)
Formazione a Distanza gratuita con ECM

Con la prima Conferenza Internazionale della Promozione della Salute che si è tenuta ad Ottawa nel 1986, la promozione della salute viene definita e distinta dalle altre discipline che riguardano la salute. Purtroppo ancora oggi la definizione di promozione della salute continua ad essere sconosciuta ai più che, ancorché operanti per la salute, confondono la promozione con la prevenzione e talvolta parlano di promozione della salute in modo e contesti completamenti avulsi al suo significato.
Il corso di formazione proposto dalla Società Italiana per la Promozione della Salute mira a colmare questa lacuna. La promozione della salute nella sua essenza è interdisciplinare. Per questo il corso non è solo rivolto ai sanitari, ma è destinato a chiunque si occupi di salute a partire dai tanti insegnanti che ogni giorno lavorano per rendere i loro percorsi educativi traiettorie di benessere.
Si tratta di una formazione di base che parte dai concetti fondamentali della promozione della salute. A questo corso di base seguiranno altri corsi che nasceranno dall’unica società scientifica italiana interdisciplinare che ha come obiettivo lo studio, la ricerca e la diffusione dei temi della promozione della salute.
L’obiettivo finale è quello di costruire un profilo del promotore della salute che qualsiasi sia la sua professione o il suo ambito operativo condivida i concetti di base e strumenti operativi propri della promozione della salute

ECM 7,5 per tutte le professioni

Iscrizione gratuita.
Per l’iscrizione richiedere il codice gratuito a fad@sipsalute.it
Nuovo corso fad

Sconto per i soci SIPS
Quest’anno con la fine del “triennio ECM” ogni sanitario per chiudere senza debito formativo deve aver accumulato 150 crediti nel triennio salvo le esenzioni di legge. Per facilitare i soci  per il ragiungmento degli obiettivi formativi previsti dalla normativa, oltre alla formazione sino ad ora offerta gratuitamente, abbiamo negoziato un accordo con l’agenzia formativa Datré che ci ha concesso uno sconto su un corso di formazione ECM: “Abilità relazionali e di comunicazione per operatori della sanità. Primo modulo”.
Si tratta di un corso della durata di circa 4 ore di fad che rilascia al termine 5 crediti ECM per tutte le professioni sanitarie.
Per i soci SIPS in regola con il versamento della quot a sociale viene rilasciato un codice di sconto di €8 sul costo complessivo del corso €27. I soci interessati al corso potranno richiedere il codice di sconto all’indirizzo segretario@sipsalute.it e acquistare il corso a soli €19.
Per scaricare la brochure del corso utilizzare il link
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La promozione della salute in tutte le politiche e professioni





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